21.7 C
Napoli
17 Maggio, 2024

Autonomia differenziata, è scontro tra Cassese, Villone ed Esposito. Il giurista atripaldese disconosce i dati dello scippo al Sud. Bocciato!



È scontro aperto tra Sabino Cassese, giurista, politico ed accademico italiano, e due dei maggiori studiosi contemporanei della nuova questione meridionale: Massimo Villone, costituzionalista emerito della Federico II e Presidente del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, e Marco Esposito, giornalista de “’Il Mattino”, saggista e Premio internazionale ‘Guido Dorso’ per il suo libro Zero al Sud”.

Nella veste di Presidente del Comitato Lep, istituito dal ministro leghista Roberto Calderoli, Cassese ha affermato pubblicamente che l’autonomia differenziata rappresenta la prima vera opportunità di sviluppo per il Sud.

“Certo, – controbatte Villone – l’opportunità di morire prima. Non è pensabile che rappresenti un’opportunità il fatto che qualcun altro stia ancora meglio di come sta oggi, a spese di chi continuerà a essere spogliato di risorse e diritti. Né può essere un’opportunità continuare a disinvestire dove non ci sono servizi adeguati, non si prevedono prospettive comparabili di ingresso nel mondo del lavoro e non si garantisce alcun futuro ai giovani che hanno una laurea o un diploma. Se quella di Cassese è una battuta, non fa ridere”.

Altrettanto duro e documentato il commento di Esposito alle dichiarazioni di Cassese. “Sabino Cassese – scrive Esposito – in tv da Agorà giovedì 18 gennaio ha detto che dove la sanità costa meno il servizio è migliore quindi non è un problema di risorse se da alcune regioni ci si sposta per andarsi a curare altrove. Il suo obiettivo era dimostrare che il Sud non deve temere l’autonomia differenziata. È un ragionamento che abbiamo sentito in tante versioni, tutte riconducibili all’affermazione: i meridionali sono causa dei propri mali. Ora, nessuno nega che ci siano alcuni meridionali incapaci o ladri almeno quanto alcuni veneti, tipo quelli che hanno rubato sul Mose. Però per onestà intellettuale bisognerebbe partire dai dati ufficiali, che sulla sanità sono quelli che vedete in tabella e che vedono il Sud in coda per risorse procapite”. (Vedi grafico CPT)



Potrebbe interessarti anche

Ultimi Articoli