Il cosiddetto Governo “giallo-rosso” del cambiamento è nato anche per dare una risposta al dualismo Nord/Sud, alimentato dallo scippo conclamato di miliardi su miliardi pubblici, che, nel corso degli ultimi due decenni, ha messo letteralmente in ginocchio il Mezzogiorno.
Ebbene, nonostante il fatto che, tra gli altri, Conte, Boccia e Provenzano abbiano riconosciuto lo scippo, gli attuali provvedimenti economici del Governo vanno nella direzione diametralmente opposta: la reiterazione delle politiche estrattive di tipo coloniale, sempre di meno al Sud e sempre di più al Nord, questa volta con la scusa dell’emergenza Covid-19.
Come è stato denunciato da alcune forze politiche e sociali di orientamento radicale e progressista, ma anche da qualche eminente economista, non solo il DEF 2020, di fatto, sospende la clausola del vincolo del 34% a favore del Sud, ma il Decreto Rilancia Italia, nonostante le rassicurazione di Provenzano, prevede l’utilizzo dei fondi europei per l’emergenza. Il che equivale a spostare altri miliardi dal Sud al Nord.
Proprio ieri, il Presidente della SVIMEZ, Adriano Giannola, dalle pagine del Quotidiano del Sud, ha criticato il Decreto in quanto privo di una “strategia al servizio di una visione”. Il Decreto, a parere dell’eminente studioso meridionalista, non fa altro che perseverare nella “più insensata pratiche estrattiva” che ha spaccato il Paese tra un “Nord carolingio” e un “Sud mediterraneo”.
Tuttavia, c’è da chiedersi perché Giannola, dopo avere criticato l’impianto di fondo del Decreto, non abbia affondato il colpo, denunciando anche lo scippo dei fondi strutturali europei. Forse perché il suo allievo, il Ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, sostiene il contrario? Non vuole metterlo in difficoltà? È un primo avviso di carattere generale o anche la SVIMEZ ha rinunciato a difendere nel concreto le ragioni del Sud?
17/05/2020 – Salvatore Lucchese
