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3 Maggio, 2024

A Costituzione rovesciata: dietro l’attacco di Galli ad Ascierto, la necessità del sistema Nord di difendere l’iniqua distribuzione della spesa sanitaria



Un esponente del Comitato meridionalista “G. Salvemini”, Mina Castaldo, si indigna via social per gli attacchi pretestuosi subiti dal medico napoletano Paolo Antonio Ascierto del Pascale di Napoli da parte di un suo collega, il dottore Massimo Galli del Sacco di Milano, e lancia un appello per inviare mail di protesta a “Striscia la notizia per l’irrispettoso servizio di questa sera (18 marzo 2020 NdR), chiedendo le immediate scuse pubbliche per il dott. Ascierto”. Con l’hastag#iostoconpaoloascierto, in molti hanno promosso analoghe iniziative.

Ma cosa c’è dietro l’attacco del tutto infondato mosso dallo scienziato milanese al suo collega napoletano, che ha documentato ed ufficializzato sin dall’inizio la sperimentazione di un farmaco anti-artrite per contrastare i sintomi più gravi ed acuti del coronavirus?

Ebbene in relazione ai dati statistici che attestano che anche in ambito sanitario sussiste la sperequazione tra le “due Italie” a tutto vantaggio del Nord, sembra proprio che non sia solo una questione di rivalità accademica, bensì è quasi certo che si tratti di corposi interessi economici che il sistema Nord vuole continuare a tutelare, screditando quelli che ai suoi occhi appaiono come i ‘concorrenti’ meridionali.

Basta dare una scorsa al Rapporto Svimez 2019. Il 10% del totale dei cittadini del Sud ricoverati per malattie gravi si sposta verso altre regioni rispetto al 5%-6% dei malati gravi del Centro-Nord. I posti letto in degenza ordinaria ogni 1.000 abitanti sono 3,18, di cui 3,37 nel Centro-Nord e 2,82 nel Meridione. I posti letto complessivi ogni 100.000 abitanti sono 791 nel Centro-Nord e 363 nel Mezzogiorno, ossia, soltanto il 31,5% dei posti letto per la popolazione meridionale, che rappresenta il 34% della popolazione nazionale. Per quanto concerne i posti letto per anziani, 1.137 posti letto nel Meridione, a fronte di 2.608 nel Centro-Nord.

In media, ogni anno il Sud ottiene 4 miliardi di euro in meno per la tutelare il diritto alla salute dei suoi 21 milioni di residenti, che si traducono in 100.000 operatori sanitari mancanti nel Mezzogiorno e in una media di 2 posti letto nel Sud ogni 1000 abitanti, a fronte degli 8 posti letto ogni 1000 abitanti riservati al Nord.

Dunque, lo “scippo di Stato” complessivo, certificato dall’Eurispes, di 840 miliardi di euro netti di spesa pubblica allargata subito dal Sud dal 2000 al 2017, in ambito sanitario si traduce in una forte sperequazione di risorse tra i cittadini meridionali e quelli settentrionali. Un esempio eloquente di tale disparità di trattamento, attuata a Costituzione rovesciata, è offerta dalla comparazione tra Calabria e Valle d’Aosta. Ebbene, mentre lo Stato per promuovere il diritto alla salute dei cittadini residenti nella Regione Calabria nel 2017 ha destinato loro una spesa pro-capite di 1.748 euro, per i cittadini residenti nella Valle d’Aosta nello steso anno ha destinato loro una spesa pro-capite di 2.015 euro.

In sintesi, il contesto entro cui si colloca l’attacco del dottore Galli al dottore Ascierto ci fa capire che in gioco c’è da parte del sistema Nord la necessità di difendere una rendita impropria di 4 miliardi di euro l’anno, che, indebitamente sottratti ai cittadini meridionali, sono utilizzati anche per foraggiare il sistema sanitario privato settentrionale, a discapito della tutela della salute degli stessi cittadini del Nord, come, purtroppo, in questi giorni ci sta tragicamente mostrando l’elevato numero di morti per coronavirus proprio nelle tre Regioni che intendono “farsi Stato”: Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna.

Nel frattempo, la Regione Lombardia si porta avanti e, coerentemente alla logica del capitalismo della distruzione, avvia la “privatizzazione dell’emergenza“, per trarne sempre più profitti a vantaggio dei soliti di pochi.

19/03/2020 – Salvatore Lucchese

    



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