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30 Aprile, 2024

Roma, presidio contro l’autonomia differenziata



Nel silenzio assenso di quasi tutte le forze politiche nazionali, il Governo Draghi si appresta a varare la legge quadro sull’autonomia differenziata, che, se approvata, statuirebbe il principio di fissare il livello dei diritti sul CAP di residenza. Chi abita in territori relativamente ricchi avrebbe un maggiore numero di ospedali, scuole, treni e bus. Chi, invece, risiede in territori relativamente poveri, di ospedali, scuole, treni e bus, ne avrebbe sempre di meno o continuerebbe a non averli proprio. Il tutto in barba al principi di uguaglianza, solidarietà, equità e coesione sociale e territoriale previsti dalla Carta costituzionale.  

Ora, contro l’ennesimo tentativo di rilanciare la “secessione dei ricchi”, i Comitati per il ritiro di ogni autonomia differenziata (ComitatiNO-AD) hanno promosso per le ore 14 di martedì 21 dicembre presso la Piazza SS Apostoli di Roma un presidio proprio per richiedere il ritiro dai collegati alla legge di stabilità del DDL sull’autonomia differenziata.

Oggi –, recita un documento dei Comitati NO-AD – in una situazione di povertà e di crisi che la pandemia ha aggravato con le tensioni sociali, con la precarietà dell’occupazione e con le gravi difficoltà in cui versano interi settori sociali, l’Autonomia Differenziata potrebbe aprire scenari che minacciano concretamente l’unità e l’indivisibilità della Repubblica”.

Ci rivolgeremo – si conclude nello stesso documento – ad ogni parlamentare con una lettera aperta affinché si impegni ad adottare “un atto di indirizzo affinché il disegno di legge sull’Autonomia differenziata non sia più collegato alla legge di Bilancio, in modo che sia possibile discutere e deliberare per riconsiderare questa materia in modo approfondito. Analogamente, il Tavolo si rivolge ai Presidenti della Camera e del Senato con una petizione ex art. 50 della Costituzione, affinché istituiscano la procedura del Dibattito pubblico, generalizzando quanto previsto dall’art. 22 del Codice degli appalti”.



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