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30 Aprile, 2024

Piernicola Pedicini: “Secessione dei ricchi? Si restituiscano gli 850 mld€ sottratti al Sud, che senza la zavorra Nord potrà crescere più della Germania”



Quando si tratta di Sud, in totale sintonia coi sedicenti Governi nazionali precedenti, il Governo dei cosiddetti “migliori” predica bene e razzola male. Predica bene quando riconosce che la questione meridionale è una questione nazionale ed europea. Razzola male quando porta “acqua”, carbone” e tutto il resto all’onnivora “locomotiva” Nord, invece di avviare il Sud come secondo e fondamentale motore di un Paese sempre più diviso e diseguale anche a seguito della crisi pandemica. E razzola ancora peggio quando rilancia la “secessione dei ricchi”, inserendola come DDL nella NADEF in cambio della permanenza della Lega al Governo.

Contro il rilancio del regionalismo differenziato, il cui stralcio dalla NADEF è stato votato a favore soltanto da 26 senatori su 229, si è schierato l’europarlamentare Piernicola Pedicini tramite un post provocatorio pubblicato sul suo profilo istituzionale facebook.

Davvero – si è chiesto Pedicini – le Regioni del Nord, con l’appoggio della Lega – Salvini Premier, vogliono l’autonomia differenziata?”, per poi rispondere in modo provocatorio, “Per me va bene, sono d’accordo!”. “Anzi – ha incalzato – sono favorevole anche ad una vera e propria secessione del Nord!”.

Però – ha proseguito – prima restituite gli 850 miliardi di euro sottratti al Sud per il mancato rispetto del criterio di legge del 34% (spesa pubblica proporzionale alla popolosità dei territori). A quel punto, per me, vi potete pure staccare dall’Italia, se tanto ci tenete”.

Il debito pubblico italiano – ha poi precisato – è di circa 2500 mld euro. In caso di separazione, il debito che spetterebbe al Sud sarebbe proprio di 850 mld€ (2500 x 0,34 = 850), per cui il Sud potrebbe aderire all’Unione Europea con un rapporto debito/Pil dello 0% e iniziare una stagione di indebitamento per investimenti fino a raggiungere la quota del 60% prevista dai vincoli di bilancio UE, essendo il Paese più virtuoso tra tutti gli Stati Membri, anche meglio della stessa Germania”.



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