Il 22 maggio scorso il Consiglio Episcopale Permanente ha licenziato un documento di denuncia del ddl Calderoli sull’autonomia differenziata, in quanto, vi si argomenta, minerebbe la solidarietà e l’unità del Paese, acuendone le diseguaglianze già esistenti tra territori, tra aree metropilitane ed interne, tra centri e periferie. Richiamandosi al documento episcopale, il costituzionalista Massimo Villone, uno dei massimi e dei più autorevoli esponenti della mobilitazione contro la secessione dei ricchi ai danni del Sud, sulle pagine de “il manifesto” disabato 25 maggio ha chiosato: “Ora la Chiesa dovrà fa giungere il messaggio alla base, cioè nelle parrocchie, in modo da contribuire alla consapevolezza del popolo dei fedeli. Perchè è di una resistenza popolare di cui abbiamo bisogno“.