Doveva essere una esibizione di giovani pugili nell’ambito di una manifestazione organizzata all’ADS Boxe – Gladiatorum di Torre Annunziata, invece si è trasformata in un’aggressione all’arbitro.
Sede del meeting di boxe disputato giovedì scorso, la Villa Comunale di Torre Annunziata. Sul ring si alternano pugili dilettanti, tutti giovanissimi che si dovranno affrontare in otto incontri.
Alla quarta sfida, salgono sul ring un pugile di Terzigno ed uno di Marcianise dell’ADS Campania.
Alla fine dell’esibizione, abbastanza combattuta, il padre del pugile che ha perso non accetta il verdetto dell’arbitro e, tra l’incredulità dei presenti, sale sul ring e lo aggredisce. L’uomo viene prontamente fermato dagli organizzatori e allontanato. Resta il gesto sconsiderato e deprecabile che non ha nulla a che vedere con i valori dello sport.
La manifestazione viene sospesa tra l’amarezza dei presenti e degli stessi organizzatori, i coach Raffaele Pagano e Mariano Spano. Raggiunto al telefono, Pagano non riesce a farsene una ragione: “Non ci dormo da due giorni per questo increscioso episodio – afferma -. Era la prima volta in assoluto che organizzavamo una manifestazione a Torre Annunziata. Siamo un sodalizio giovane ma già vantiamo atleti di sicuro avvenire. Durante la serata doveva esibirsi anche il nostro pugile Damiano Opomia, torrese, medaglia di bronzo ai Campionati italiani Elite Under 22 di Chianciano. Purtroppo dopo lo spiacevole episodio, non ce la siamo sentiti di continuare”.
Sui social rimbalza la notizia e si sprecano i commenti. “Manco a Medellin succede una roba simile. Questa è gente che non merita di vivere in una comunità”, scrive Franco. Ribatte Ada: “Io sono indignata, anzi schifata se mi passate il termine. Cosa dobbiamo, cosa possiamo fare?”