La Città di San Giorgio a Cremano al fianco delle scuole nei progetti di conoscenza ed educazione alla storia con i ragazzi delle scuole superiori. Si è svolto nella Biblioteca di Villa Bruno l’incontro dibattito sulla tragedia dell’Olocausto, alla presenza di Anna Segre e Fabiana Di Segni, autrici del libro “Fatina Sed”, Biografia di una vita in più.
Alla testimonianza della terribile storia raccontata nel volume dalle nipoti della protagonista, vittima e superstite, nello stesso tempo della furia nazifascista, erano presenti gli alunni delle scuole superiori: I.T.I. E. Medi, I.I.S. Rocco Scotellaro, Liceo C. Urbani e Liceo Don Milani.
L’evento è stato realizzato dall’amministrazione guidata dal sindaco Giorgio Zinno, attraverso l’assessorato alla Cultura e alle Politiche Giovanili, affidato ad Angela Viola e al Laboratorio Città dei Bambini e delle Bambine. L’Ente ha donato i volumi agli istituti scolastici. La giornata, alla quale ha preso parte anche Lia Polcari, rappresentante della Libreria EvaLuna, è stata programmata in concomitanza della celebrazione del 69esimo anniversario della Giornata Mondiale dei Diritti Umani, che ricorre il 10 dicembre 2017, per far coincidere così anche un momento di riflessione e di educazione con gli studenti su questo importante tema.
“Educare i nostri giovani ai diritti umani – spiega il sindaco Giorgio Zinno – significa dar loro le basi per la promozione del rispetto universale verso l’altro. I nostri giovani devono aprire gli occhi ed è compito delle amministrazioni fare da tramite per diffondere la conoscenza di questi temi. Inoltre
– continua – non dimentichiamo che San Giorgio a Cremano è “Città per la Pace e per i Diritti Umani”, e che l’art. 7 dello Statuto comunale riconosce “la primarietà dell’investimento culturale e sociale al fine di concorrere a promuovere lo sviluppo di una società solidale che garantisca a bambini ed adolescenti i diritti inalienabili alla vita, al rispetto dell’identità individuale, etnica e linguistica e religiosa, all’istruzione alla formazione, al tempo libero, al gioco in un quadro istituzionale ispirato alla libertà di educazione”.
Il testo summenzionato è un documento storico, fonte diretta che si avvale della testimonianza in prima persona di una vittima dell’Olocausto, trattandosi di un diario scritto dalla protagonista al termine della seconda guerra mondiale, testimonianza che favorisce diversi spunti di analisi narrativa letteraria storica e soprattutto psicologica sulla violazione dei diritti umani. La storia di Fatina ha scosso le coscienze dei ragazzi sangiorgesi ponendoli tutti dalla stessa parte e condividendo conoscenza e sentimenti. Molti gli spunti di dibattito e le domande che sono state poste alle autrici, permettendo così di riportare l’attenzione e la valutazione delle nuove generazioni a momenti storici che rappresentano l’origine di quel processo di disumanizzazione e di desensibilizzazione a cui troppo spesso sono sottoposti con il conseguente dell’annullamento delle identità, assenza di rispetto dell’altro e delle diversità.
“Ogni individuo deve avere accesso all’educazione – conclude Angela Viola – abbiamo scelto la presentazione di questo volume che racconta gli orrori della guerra perchè la nostra città ripudia qualsiasi forma di violenza e in particolare il conflitto come risoluzione di controversie internazionali. Su questi principi, come amministrazione, ci impegniamo al riconoscimento del diritto fondamentale della pace e a darne diffusione innanzitutto nelle scuole per tener viva la memoria e scongiurare l’esemplificazione o l’oblio di certi orrori”.