“Il boom del gioco d’azzardo nel nostro Paese esige una risposta concreta e immediata che le istituzioni devono dare per sottrarre i cittadini dal rischio ludopatia”. Lo dice Michela Rostan, deputata di Articolo Uno Movimento democratico e progressista.
“La politica deve scegliere in modo netto da che parte stare – continua la parlamentare -: da quella dei cittadini, che devono essere tutelati dal rischio del gioco che crea dipendenza e causa drammi familiari legati alle ingenti perdite economiche; o da quella delle multinazionali del gioco che traggono profitto proprio dalle debolezze dei giocatori”.
“Anche se l’introito derivante dal gioco per le casse dello Stato nel 2016 è stato di 9 miliardi e mezzo – dice la deputata di Mdp – non credo esista alcuna etica politica nel ‘fare cassa’ sulla pelle della gente. Oltre un milione e trecentomila cittadini a rischio ludopatia costituiscono un carico sociale che l’Italia non può permettersi. Specie perché questa dipendenza alimenta fenomeni criminali strettamente connessi come l’usura e lo strozzinaggio. In questo quadro sono molto preoccupata dal recente accordo siglato in sede di Conferenza Stato Regioni che prevede l’apertura di altre 4mila sale da gioco e la progressiva riduzione di apparecchi da intrattenimento in favore delle videolottery. Una misura che, al tempo stesso, finisce con il danneggiare ancora di più i giocatori d’azzardo e mette in ginocchio il settore dei giochi da intrattenimento che conta oltre 10mila posti di lavoro”.
“Per tutte queste ragioni – conclude la parlamentare Rostan – ho presentato un’interrogazione parlamentare al Presidente del Consiglio e al Ministro dell’Economia. Un conto è garantire il diritto al gioco e al divertimento, altra cosa è gettare in pasto alle multinazionali del gioco gli italiani con il vizio del gioco. E su questo punto deve essere aperta necessariamente la parentesi del gioco on line che sta creando disastri sociali in tutte le province del nostro Paese senza che si sia riusciti a mettere in campo la minima forma di controllo su questo fenomeno. Ritengo sempre più impellente l’adozione di un testo unico del gioco che regolamenti l’intera materia a partire dalla difesa dei cittadini. Questa situazione fuori controllo non giova a nessuno se non alle multinazionali”.