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4 Maggio, 2024

Il Sud si rivolta contro la sua riduzione a “bancomat” padano: dalla Sicilia alla Puglia si moltiplicano le iniziative contro il “colpo di Stato” dei ricchi



Contrariamente all’immagine stereotipata di un Mezzogiorno distratto, immobile e passivo, giorno dopo giorno nelle regioni meridionali si moltiplicano le iniziative contro il maldestro tentativo d’istituzionalizzare lo “scippo” di miliardi su miliardi e diritti su diritti di spesa pubblica allargata ai cittadini che vi risiedono: meno al Sud e più al Nord in termini di asili nido, mense scolastiche, tempo pieno e tempo prolungato, sanità, trasporti e chi più ne ha più ne metta.

Basti pensare che nella sua relazione annuale i Conti Pubblici Territoriale hanno evidenziato che la spesa pubblica totale è di 15.000 euro per abitante del Centro-Nord e di 12.000 euro per residente al Sud.

Un “furto” di risorse pubbliche e di opportunità di sviluppo già in atto da circa 10 anni, che i “celtici” Zaia, Fontana e Bonaccini vorrebbero blindare mediante l’istituzionalizzazione della spesa storica a cui associare l’altro criterio di divisione dei soldi a loro congeniale, la media nazionale pro capite della stessa spesa pubblica, per dare l’“assalto” all’ultima “cassa” sulla quale non sono ancora riusciti a mettere le mani: la spesa ministeriale.

Contro il tentativo di portare a compimento il “furto con destrezza” di risorse, funzioni e poteri, in Sicilia, come recita un comunicato riportato sulla sua pagina facebook ufficiale, l’organizzazione politica meridionalista L’Altro Sud – Unione Democratica del Sud ha promosso la fondazione di “‘Comitati di Informazione Civica’ per diffondere la verità su ciò che sta accadendo in Italia. Volontari della nostra organizzazione, guidati dal responsabile regionale Massimo Musumeci e da Lucia Caruso incontrano i cittadini siciliani nei loro punti d’incontro per informarli sulla grave situazione italiana che avrà conseguenze pesanti sul Mezzogiorno. Una iniziativa per certi versi clamorosa contro il silenzio dei media nazionali. E’ il Sud che si ribella all’indifferenza e alla manipolazione della verità. Chiediamo a tutti di unirsi in questa iniziativa dove ognuno diventa protagonista attivo. Girare per le strade e le piazze delle nostre località spiegando, in termini semplici ed efficaci, l’arroganza di un Sistema che vuole il Sud sempre più povero, condannato alla definitiva emarginazione.

Nel frattempo, a Bari, Lunedì 29 luglio, alle ore 17.30 presso la Sala della biblioteca delle edizioni MarxVentuno, II strada privata Borrelli 32, il Comitato di Terra di Bari per l’unità della Repubblica promuove un incontro/seminario di formazione sull’autonomia differenziata introdotto da Marina Calamo Specchia, docente di Diritto Costituzionale Comparato dell’Università di Bari, e Michele Capriati, docente di Politica Economica dell’Università di Bari.

Come recita la locandina digitale dell’evento: “L’autonomia differenziata ha una portata eversiva e reazionaria, la sua attuazione segnerebbe la cesura più decisiva nella storia d’Italia, è quanto di più pericoloso si presenta oggi. È fondamentale la mobilitazione più ampia per contrastarla. Occorre per questo la maggiore conoscenza e preparazione possibile su tutti i suoi aspetti, le sue implicazioni, gli inganni che essa cela”.

Altro che Mezzogiorno passivo o “mobilitazione al là da venire”. Il Sud già si organizza e si mobilitata contro il regionalismo differenziato e discriminatorio.

25/07/2019 – Salvatore Lucchese



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