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1 Maggio, 2024

Il Sud Conta, Mario Raimondi: “L’ennesimo sacrificio del Sud sull’altare del Nord produttivo. Il Governo vuole drenare indebitamente fiumi di miliardi dal meridione al Settentrione”.



Nonostante le campagne di denuncia degli ultimi anni, nell’Italia a Costituzione rovesciata, si continua a rubare ai poveri del Sud per dare ai ricchi del Nord.

Dopo l’allarme lanciato da Marco Esposito circa l’ipotesi al vaglio del Governo Conte di sospendere quota 34% (Il Mattino, 19 aprile 2020), uno degli esponenti di punta del movimento meridionalista Il Sud Conta, Mario Raimondi, ha denunciato a chiare lettere la condizione di colonia estrattiva interna a cui è stato ridotto il Sud sin dall’inizio dell’unità nazionale.

Lo Stato italiano – ha osservato Raimondi via social – pur di non aprire un conflitto con l’Europa, non adottare una patrimoniale e per evitare di utilizzare al minimo le misure imposte, MES SURE BEI, evitando così di aumentare il debito pubblico, sta valutando una strategia alternativa”.

Ma in cosa consiste questa “strategia alternativa”? Ebbene, denuncia il giovane attivista, consiste non solo nel “Non destinare il 34% di investimenti pubblici al 34% della popolazione collocata al sud e sulle isole come prevede la costituzione”, ma anche nell’“Eliminare la regola del 80-20 del fondo di coesione e sviluppo, per poi drenare i miliardi europei dal Sud al Nord”.

Insomma – ha concluso Raimondi – come è successo negli ultimi 159 anni saranno i meridionali ad essere sacrificati per salvare le sorti dell’Italia vera, del cuore produttivo, della parte sana e devota al lavoro di questa penisola”.

20/04/2020 – Salvatore Lucchese



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