Questa settimana, il mio appuntamento con il gusto, mi ha condotta nel centro storico di Nola. Ospite di una social table, ho scovato nel cuore nel paese, una pizzaria (termine volutamente conservato con l’accento arcaico!) con cucina ubicata tra i vicoletti di quella che fu la patria di Giordano Bruno, oggi conosciuta in tutto il mondo per la sua caratteristica “Festa dei Gigli”, consacrata quale patrimonio dell’Unesco. Il locale, un ex sala biliardo, la prima del paese, si distingue per il tufo ed i mattoncini emersi dallo stonacamento, adeguatamente trattati e lasciati a vista nel rispetto delle origini. Sulle pareti della struttura impervia, vista la prima destinazione d’uso del locale, il tema del gioco. Quattro pareti sulle quali sono rappresentati: il jocker, la dea bendata, le palle da biliardo ed una citazione di Cervantes sulla fortuna.
Un gioiellino a pochi passi dal Duomo, nella zona denominata dagli abitanti del luogo “ncopp e quartier” costituito da due sale. Nella prima, quella in cui è collocato l’ingresso, trovano spazio i primi 8 tavoli, il forno delle pizze costruito sul posto con pietra refrattaria, il banco del beverage, una parete espositiva, il banco lavorazione ed il banco di accoglienza/cassa.
Nella seconda, alla quale si accede mediante un varco rivestito in lamiera di ferro, attraverso un grossa vetrata si scorge la cucina. I tavoli con piede in ghisa, piano in marmo di carrara, le sedie in legno e le poltroncine in pelle vintage rendono il mood marcatamente hypster.
Una scommessa per il giovane proprietario Francesco Casoria, che ha deciso di investire sul suo territorio con un format che non pretende di ergersi a simbolo del gourmet, ma a cartina al tornasole di veracità. Un impasto madre quello della pizza, leggero e facilmente digeribile. Materie prime semplici per pizze pensate dal giovane pizzaiolo Giacomo Carrella per essere mangiate e non solo guardate.
Assolutamente da assaggiare, la margherita fritta e la pizza “Biliardo 65, nata dalla collaborazione e dalla sinergia con lo chef stellato Luigi Salomone. Piccola, ma buona la selezione delle birre artigianali. Personale giovane, rapido e preciso.
Una chicca del menù, la cucina a “5km”, che propone ogni giorno pochi piatti, sempre diversi, a seconda della disponibilità di materie prime presenti in cucina.
Oggi è sabato, quale migliore occasione per passarci stasera?!
Annatina Franzese