Lo scorso 2 novembre è uscito nelle sale cinematografiche Felicissime Condoglianze, un film diretto da Claudio Insegno, tratto dall’omonimo libro di Tonino Scala.
Il film è stato girato interamente a Vitulano, cittadina nella provincia di Benevento.
Dal titolo già si percepisce uno dei messaggi principali dell’opera: la morte è uno di quei temi che, un po’ tabù, un po’ oscuro, si può guardare alla fine da due sole prospettive: una tragica e una comica.
Tonino Scala ha creato un dualismo che, attraversando la realtà, la inquadra in quell’assurdo tanto caro a Camus, con la differenza che Felicissime Condoglianze ci porta alla fine ad una riflessione.
Attraverso personaggi che, pur essendo ancora vivi, hanno da tempo perso il valore di se stessi, l’auto-analisi nasce spontanea e la morte fisica passa in secondo piano.
L’ossimoro che ha creato l’autore non è casuale: la duplicità presente nella trama e nel titolo si percepisce anche sul grande schermo: Tonino Scala lo ha definito un film delicato, adatto alle aspettative, comico ma non soltanto.
Il regista Tom Ponti ha infatti ben interpretato la storia e ha saputo renderla accattivante: i personaggi crescono e, tra le risate del pubblico divertito, riformano se stessi arrivando a nuove consapevolezze.
Dal romanzo di formazione alla risata in sala tutto ci ricorda che, per parlare di cose serie come la morte, il metodo più efficace può essere giocarci insieme.