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30 Aprile, 2024

Attentato Kirkuk, Iraq: cinque militari italiani feriti, tre molto gravi.



A due giorni dall’anniversario della strage di Nassiriya, in Iraq, cinque militari italiani sono rimasti feriti nell’esplosione di un ordigno improvvisato su una strada vicino Kirkuk. I soldati, tutti appartenenti alle Forze Speciali, sono stati ricoverati presso l’ospedale militare di Baghdad, non sono in pericolo di vita, ma versano in gravi condizioni.

Secondo le prime ricostruzioni si è trattato di un attentato esplosivo: i militari stavano svolgendo una attività di addestramento a piedi quando è esploso un ordigno rudimentale. I cinque feriti facevano parte di un gruppo misto di forze speciali che includeva personale del 9° reggimento “Col Moschin” paracadutisti e del gruppo operativo incursori della Marina militare.

Cinque i militari feriti, di cui tre in modo più grave. A uno dei cinque è stata parzialmente amputata una gamba, un altro ha subito lesioni interne e il terzo ha riportato danni a un piede.

iraq militari italiani feriti

Al momento dello scoppio, il gruppo di militari italiani coinvolto stava facendo rientro alla base di appoggio dopo l’attivita’ di mentoring e training svolta in una zona di Suleymania, nel Kurdistan iracheno. Il team italiano era impegnato a favore di forze di sicurezza locali – in particolare forze speciali dei peshmerga – che operano nel territorio. Il nucleo italiano procedeva in parte a piedi, in parte su mezzi blindati.

Il team interforze italiano aveva recuperato, durante la missione, diverso materiale costituito da ordigni Ied, del genere di quello poi scoppiato mentre i militari erano sulla strada del rientro nella base locale.

“L’ordigno esplosivo artigianale – dice la nota del ministero della Difesa – è detonato al passaggio di un team misto di Forze Speciali italiane in Iraq. Il team stava svolgendo attività di mentoring and training a beneficio delle forze di sicurezza irachene impegnate nella lotta al Daesh”.

“I cinque militari coinvolti dall’esplosione – si legge ancora – sono stati prontamente soccorsi, evacuati con elicotteri Usa facenti parte della coalizione e trasportati in un ospedale Role 3 dove stanno ricevendo le cure del caso. Tre dei cinque militari versano in condizioni gravi ma non sarebbero in pericolo di vita. Le famiglie dei militari sono state informate”. Il prima possibile verrà organizzato il rientro in Italia. A dirlo l’ambasciatore italiano in Iraq, Bruno Antonio Pasquino, nel corso di un collegamento con RaiNews24. I cinque italiani feriti sono ora ricoverati nell’ospedale di Baghdad e domani si avranno maggiori informazioni sul loro stato di salute. “Poi, il prima possibile a seconda delle loro condizioni, verrà organizzato il loro ritorno”.

Un attentato che ricorda quello, gravissimo, accaduto il 12 novembre 2003, a Nassiriya che fece 28 morti, dei quali 19 italiani e nove iracheni. I militari italiani sono in Iraq nel quadro della missione Prima Parthica, che opera nell’ambito dell’operazione internazionale per fornire assistenza e addestramento alle forze irachene che stanano le ultime, mai completamente sopite, realtà del Daesh, l’autoproclamato Califfato.

L’Iraq è ancora tutt’altro che pacificato e in queste ultime settimane ci sono manifestazioni antigovernative che sono le piu’ imponenti dal 2003, quando il regime di Saddam Hussein crollò dopo l’intervento militare Usa. I manifestanti e le forze di sicurezza si sono scontrati anche nelle ultime ore nel centro della capitale, trasformato in un campo di battaglia saturo di gas lacrimogeni.

Da settimane la tensione è altissima, la disobbedienza paralizza strade, infrastrutture petrolifere e amministrazioni; e la protesta si va sempre piu’ canalizzando contro Teheran, percepito come un a presenza ingombrante per le continue interferenze nella politica interna. L’ondata di manifestazioni e violenze, cominciata il 1 ottobre, per chiedere la caduta di un governo considerato corrotto e incompetente, ha causato piu’ di 300 morti.

(Ol. Vi)



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