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18 Aprile, 2024

Vincenzo Presutto (M5S): “Per il regionalismo differenziato prima di tutto il LEP e nessuna fuga in avanti senza coinvolgere il Parlamento”



In un post del 19 dicembre 2019 pubblicato sulla sua pagina facebook personale, il Senatore pentastellato, nonché Vicepresidente della Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale, Vincenzo Presutto ha ribadito la sua posizione sull’attuazione del regionalismo differenziato: “Prima di tutto il LEP e nessuna fuga in avanti senza coinvolgere il Parlamento”.

Fuga in avanti voluta, invece, dal Ministro dem Francesco Boccia, nel tentativo di offrire al suo compagno di Partito, Stefano Bonaccini, un ‘prezioso’ assist per la sua rielezione a Governatore dell’Emilia Romagna, e fermata nel vertice di Governo notturno di martedì 17 dicembre dai Cinquestelle, da LeU e dai renziani.

È in questo contesto di fibrillazioni nella compagine di Governo giallo-rossa, con il solito PD che prova a rincorrere per l’ennesima volta la Lega Nord sul terreno “eversivo” dei ricchi, che Presutto ha precisato che: “Dopo sterili polemiche e inutili fughe in avanti, alla fine le osservazioni critiche e costruttive da tempo espresse dal MoVimento 5 Stelle, a proposito della bozza di legge quadro sulle autonomie, hanno fatto proseliti tra le altre forze politiche. Meglio tardi che mai”. Infatti, prosegue Presutto: “Come il MoVimento 5 Stelle ha più volte detto, la bozza attuale del ministro Boccia vuole sì individuare prima di tutto i Lep, i Livelli essenziali delle prestazioni, ma impone di individuarli entro 12 mesi. Se non si calcolano in questo ristrettissimo lasso di tempo, visto che non sono mai stati fissati negli ultimi 18 anni, le funzioni vengono comunque trasferite alle Regioni e finanziate al costo storico. Come se niente fosse. Bene, oggi anche gli altri partiti si accorgono della distorsione. Una ragione in più per scongiurare pericolose fughe in avanti, peraltro senza coinvolgere il Parlamento, che invece sul tema deve mantenere un presidio ineliminabile”.

Dunque, dopo avere sventato il tentativo leghista di “colpo di Stato dei ricchi”, il M5S fa ‘proseliti’ e sembra porsi ancora una volta come la principale forza parlamentare della ‘linea Maginot’ contro l’attuazione del federalismo asimmetrico, estrattivo e discriminatorio in salsa lombardo-veneta ed emiliano-romagnola.

Federalismo competitivo ed etno-liberista che trova nella Lega Nord e nel PD le punte più avanzate ed agguerrite del “Grande Partito Trasversale del Nord”.

02/01/2020 – Salvatore Lucchese



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