A lanciarlo è il vicepremier Matteo Salvini a margine di un incontro a Milano organizzato da Confindustria Lombardia: «Aspettiamo il rapporto costi-benefici ma – visto che riguarda soprattutto torinesi, piemontesi e gran parte della penisola italiana – se non si arrivasse a una decisione, chiedere ai cittadini cosa ne pensano, penso che possa essere una strada».
E a chi gli chiede se l’idea è quella di un referendum, ribadisce: «Perché no?».
Secondo Salvini, «l’unica cosa che non può succedere è che si vada avanti ancora per settimane o per mesi a discutere». Quindi sulla Tav serve «una risposta nelle prossime settimane: i cantieri si aprono o non si aprono.
L’importante è avere dei sì o nei no, io – ribadisce – tifo sì. Se i tecnici ci dicessero no o forse, bisogna ascoltare i cittadini». Intanto la sindaca Chiara Appendino ha convocato tutti e 316 i primi cittadini dell’ex provincia, oggi città metropolitana, per discutere di Torino-Lione. E la maggioranza degli amministratori, con 167 Si, ha votato a favore del testo che sostiene la Tav.
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