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16 Marzo, 2025

Testa al Sud: “Contro i Lep al contrario scrivi al tuo Sindaco”



Vista attraverso lo sguardo sofferente e disincantato delle classi subalterne meridionali, la Costituzione della Repubblica democratica italiana suona come una beffa, come una vera e propria presa per i fondelli, in quanto, se l’articolo 3 del dettato costituzionale prevede l’uguaglianza formale e sostanziale, il che implica che bisogna togliere ai ricchi per dare ai poveri, in realtà, gli atti politici concreti vanno nella direzione diametralmente opposta: si negano e/o azzerano i diritti al Sud, per rafforzzarli ulteriormente al Nord. Un vero e proprio Robin Hood alla rovescia.

Questo è quanto emerge anche dalla lettera aperta che l’Associazione 34 Testa al Sud rivolge ai Sindaci meridionali per denunciare i “Lep alla rovescia” relativi al finanziamento dei servizi assistenziali comunali: sempre di più a chi già usufruisce dei servizi e zero o poco più di zero per chi ha poco o niente come servizi.

Di seguito, la versione integrale della lettera/denuncia/invito redatta dall’Associazione 34 Testa al Sud.  

Gentile Sindaco,
la nostra Associazione, 34 Testa al Sud, che forse avrà già potuto conoscere, è fortemente impegnata in favore dei territori e dei cittadini delle regioni del Mezzogiorno, promuovendo conoscenza, approfondimento, impegno e mobilitazione attiva per favorire migliori condizioni per lo sviluppo delle nostre regioni.
Un tema particolarmente sensibile e di fondamentale importanza per la qualità della vita dei cittadini e a cui prestare particolare attenzione nello sviluppo del dibattito politico e culturale attuale, è costituito dai LEP, i Livelli Essenziali delle Prestazioni. Nell’attesa di provvedimenti generali sui LEP, alcune leggi ne hanno già approvati alcuni. Tra questi, di particolare rilevanza per i nostri territori in cui le persone e le famiglie in difficoltà economica e sociale sono in aumento, c’è la dotazione di Assistenti sociali degli Enti Locali.
Dal 2020 la Legge n. 178, articolo 1, commi 797 e seguenti, ha disposto il potenziamento del
sistema dei servizi sociali attraverso l’erogazione di un contributo economico riconosciuto agli Ambiti territoriali sociali (ATS) in ragione del numero di assistenti sociali impiegati in proporzione alla popolazione residente.
L’obiettivo è il raggiungimento di un livello essenziale delle prestazioni di assistenza sociale definito da un operatore ogni 5.000 abitanti e di un ulteriore obiettivo di servizio definito da un operatore ogni 4.000 abitanti. Il contributo è così determinato: a) 40.000 euro annui per ogni assistente sociale assunto a tempo indeterminato dall’Ambito, ovvero dai Comuni che ne fanno parte, in termini di equivalente a tempo pieno, in numero eccedente il rapporto di 1 a 6.500 abitanti e fino al raggiungimento del rapporto di 1 a 5.000; b) 20.000 euro annui per ogni assistente sociale assunto in numero eccedente il rapporto di 1 a 5.000 abitanti e fino al raggiungimento del rapporto di 1 a 4.000.
Certamente avrà già ricevuto dal suo Ambito sociale di appartenenza la richiesta di trasmettere informazioni necessarie per avanzare la domanda di accesso al contributo finanziario che lo Stato mette a disposizione per assumere gli Assistenti sociali. L’Ambito sociale deve trasmettere le informazioni che ciascun Comune gli fornisce entro il 28 febbraio 2025 al Ministero del Lavoro e Politiche sociali, attraverso una piattaforma informatica.
La nostra nota, rivolta a tutti i Comuni del Mezzogiorno, vuole richiamare l’attenzione di tutti i Sindaci sulla assoluta opportunità di trasmettere i dati e di avanzare la richiesta di contributo da parte di ogni Comune all’Ambito, e da questo al Ministero.
Sappiamo bene che le regole stabilite con la legge citata e con gli atti attuativi del Ministero, fanno esattamente il contrario di quello che dichiarano di voler ottenere: anziché sostenere finanziariamente i Comuni e Ambiti che non hanno ancora raggiunto il n. sufficiente di Assistenti sociali previsti dal LEP (un livello essenziale della prestazione sociale, quindi un DIRITTO del cittadino di quel territorio, un DOVERE del sistema pubblico che lo DEVE GARANTIRE), i soldi vengono assegnati ai Comuni che sono molto vicini al raggiungimento o hanno già raggiunto o addirittura superato il LEP!
Agli altri territori non viene nemmeno dato un supporto normativo per facilitarli nel raggiungimento del LEP: nessuna norma che alleggerisca i vincoli dei limiti assunzionali, in modo che almeno si possano fare assunzioni con risorse del proprio bilancio. NIENTE!
Sappiamo anche bene che, da quando esiste la norma, circa il 90% dei Comuni che non hanno avuto MAI il contributo economico per l’assunzione degli assistenti sociali si trova nelle regioni del Mezzogiorno. Intere regioni che non hanno mai avuto un euro (Abruzzo, Basilicata, Calabria e Molise), altre, invece, pochi spiccioli (Campania e Sicilia). Mentre altri territori, in condizioni socio-economiche migliori e, quindi, con Comuni più ricchi grazie a contribuenti facoltosi più numerosi, ricevono risorse a totale copertura dei loro Assistenti sociali, in numero sufficiente a garantire una ottima copertura ai loro cittadini.
Un LEP al contrario!!!
I motivi del mancato accesso ai contributi dovrebbero essere evidenti, anche e soprattutto ai Ministeri: nel Mezzogiorno sono localizzati i Comuni con meno risorse finanziarie a disposizione; i Comuni del Mezzogiorno, quindi, sono anche quelli dove i limiti assunzionali
stringono di più le loro maglie, riducendo gli organici all’osso; le regole fissate scoraggiano anche solo dal conferire i dati richiesti (cosa li do a fare i dati se certamente non ho diritto a un euro?).
Nonostante tutto, la invitiamo a fare lo sforzo di fornire all’Ambito i dati del suo Comune e, se il Comune capofila, Azienda o Consorzio fosse stato distratto, a pretendere che l’Ambito trasmetta i dati al Ministero. Se lei è Sindaco del Comune Capofila, o se ha ruoli formali nell’Ambito, auspichiamo che produca per tempo e in maniera completa tutte le informazioni e le richieste in scadenza al 28 febbraio, garantendo a tutti i Comuni e cittadini del suo territorio di partecipare alla partita. 
Questo consentirà allo Stato di conoscere la situazione reale dei nostri Comuni, come anche a chi vorrà approfondire l’argomento, senza poter rimanere nel dubbio o – peggio – nascondersi dietro alla comoda idea che “i Comuni meridionali sono più distratti o incapaci e non fanno nemmeno domanda”. Sarà chiaro a quel punto che interi territori, intere regioni, proprio quelle dove maggiori sono le difficoltà dei cittadini, sono lasciate a sé stesse, dovendo provvedere ad un compito fondamentale dell’istituzione pubblica locale senza averne i mezzi e il personale, qualificato e in grado di seguire continuativamente le famiglie e i cittadini in difficoltà.
Sulla base dei dati che voi trasmetterete sul numero di Assistenti sociali a tempo pieno e indeterminato in servizio e che prevedete di assumere (se potrete), entro giugno 2025 saranno assegnate le risorse finanziarie ai diversi Ambiti che rientrano nei parametri. L’auspicio di tutti è che il suo Comune, e tanti altri, siano nelle condizioni di poter autonomamente raggiungere un numero di Assistenti sociali sufficiente per i bisogni dei suoi
cittadini, cioè la soglia prevista di 1 ogni 6500 abitanti in modo da poter accedere ai soldi disponibili.
Ma se così non sarà, potrete sempre valutare di intraprendere azioni formali, fino alle vie legali, per tutelare i vostri Comuni e le vostre comunità e far valere il vostro DIRITTO ad avere servizi all’altezza dei bisogni e di quanto stabilito dalla legge dello Stato. Per facilitare il vostro compito, ci permettiamo di inviarle in allegato l’ultima circolare del Ministero del Lavoro, che fornisce le indicazioni e gli strumenti per procedere correttamente alla compilazione della piattaforma entro il 28 febbraio 2025. 
Troverà in calce alla circolare anche i riferimenti degli uffici ministeriali a cui eventualmente
chiedere supporto e chiarimenti qualora necessari. L’Associazione 34 Testa al Sud, con le migliori intenzioni di fornire strumenti e spunti di riflessione comuni sulle azioni concrete che le Teste del Sud possono mettere in campo, la saluta cordialmente.

Data: 21/02/2025
34 Testa al Sud
Associazione culturale e politica



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