Dopo l’approvazione da parte del CdM del ddl Calderoli sull’autonomia differenziata si è levato un coro di critiche e di opposizioni contro, che, tra gli altri, va dal Movimento 5 Stelle al Partito Democratico, da Sinistra Italiana al Partito del Sud, da Rifondazione Comunista ed Unione Popolare al Movimento per l’Equità Territoriale, dal Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ai Sindaci di molti comuni meridionali, dai Sindacati, soprattutto della scuola, a Confindustria, passando per associazioni, comitati civici e reti composte da autorevoli costituzionalisti.
Uno schieramento che, sebbene variegato ed articolato per composizione politico-culturale, per ambiti di competenza e livelli istituzionali di governo, sarebbe utile compattare in un fronte unico, unito e compatto contro il regionalismo differenziato, che, stando proprio alle parole di De Luca, non solo “condannerebbe il Sud al degrado”, ma avvierebbe alla definitiva disgregazione quello che rimane del tessuto connettivo di un sistema-Paese già ampiamente diviso e diseguale.