“Stamattina ero davanti alla RAI di Napoli per protestare contro l’uso politico della televisione pubblica da parte dell’amministratore delegato Roberto Sergio che schiera la radiotelevisione pubblica italiana a favore dello Stato d’Israele prendendo le distanze dal cantante Ghali che aveva osato parlare di genocidio. Il bilancio per chi ha chiesto giustizia per il popolo palestinese, la fine dell’occupazione israeliana, il cessate il fuoco, lo stop al genocidio e ai crimini di guerra dei sionisti israeliani, è di molte manganellate, con teste aperte e molto sangue. Tutti si devono schierare: o con gli oppressi o con gli oppressori. Io starò sempre dalla stessa parte della storia: per la Palestina libera fino alla vittoria“. Così, tramite i suoi canali social, l’ex Sindaco di Napoli Luigi de Magistris, subito dopo gli scontri tra polizia e manifestanti per la pace pro-Palestina, avvenuti all’incirca due ore fa fuori la sede Rai di Napoli.
Altrettanto ferma e decisa la condanna della carica della polizia da parte degli esponenti pentastellati della Commissione di vigilanza Rai: “Le immagini che giungono da Napoli sono sconcertanti. Dalle prime ricostruzioni la risposta delle forze dell’ordine ai manifestanti appare del tutto sproporzionata. La misura è colma. C’è un clima irrespirabile di regime. Chiediamo al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi di assumersi la responsabilità di quanto è venuto a Napoli e di chiarire cosa abbia reso necessario una simile reazione“.