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20 Aprile, 2024

San Giuseppe Vesuviano: Intervista al candidato sindaco Casillo



10 giugno, la città di San Giuseppe Vesuviano è chiamata alle urne per eleggere il proprio primo cittadino e i consiglieri comunali. Un voto che decide le sorti di un paese. Una sfida importante, una sfida che il candidato sindaco Ivan Pasquale Casillo conosce bene, e che dopo una lunga riflessione ha capito che era il momento di mettersi al servizio del paese, di San Giuseppe Vesuviano, la città in cui vive, dove conosce tutti e dove con tutti i suoi concittadini può scambiare qualche chiacchiera.

Dottore, qual è la sua idea di sindaco? Un sindaco disponibile all’ascolto, pronto al confronto, determinato, attento, sempre alla ricerca del bene comune, impegnato a valorizzare ciò che unisce piuttosto che a enfatizzare ciò che divide.

Che cosa rappresenta per lei San Giuseppe Vesuviano? E’ la mia città. Vive la mia famiglia. C’è un forte legame affettivo.

La sua squadra e il suo staff da chi deve essere composta? Mi presento con una squadra fatta di donne e uomini, volti nuovi e persone d’esperienza, tutte unite con un solo obiettivo: essere utili alla propria comunità. La vittoria non è mai del singolo, ma dell’intero gruppo.



I punti fondamentali del suo programma. Analizziamoli. Ogni candidato ha un suo programma, come giusto che sia, la differenza è portare a termine quel programma, raggiungere gli obiettivi. I punti focali sono l’ambiente, la scuola, lo sport, il turismo. Ogni punto ha un capitolo che si deve aprire, innanzitutto si devono potenziare e integrare i servizi, ma si devono riqualificare le strutture con un piano ad hoc. Le condizioni di divario fra il centro e la periferia non devono sussistere, queste condizioni evidenziano la necessità di affrontare problematiche strutturali e che con una visione d’insieme deve trovare un valido contributo da parte dell’intero staff per offrire al cittadino un futuro dell’abitare la città proponendo un miglioramento della qualità della vita urbana e della città.

Lo sport? Guardate le condizioni in cui versano il palazzetto dello sport e il campo comunale, quanti soldi pubblici sono andati in fumo. Allora l’idea è di ripartire con uno studio di fattibilità e di riqualificazione delle opere attraverso anche l’impiego di fondi europei o nazionali, ma soprattutto la gestione. Lo sport è vita e i nostri concittadini hanno il diritto di “vivere” nella propria città.

La bonifica del territorio passa attraverso …: Bella domanda! La bonifica passa attraverso il controllo del territorio da parte dell’amministrazione, un controllo a 360°, ma passa anche attraverso percorsi per educare il cittadino, percorsi che devono partire dalle scuole primarie e andare oltre. Poi, si deve essere bravi nello sfruttare questa criticità con fonti di occupazioni e di sviluppo.


Obiettivi? Oltre a quelli già citati in precedenza, la creazione del Museo del Tessile, ogni cittadino deve conoscere le proprie origini, deve conoscere la storia della propria città. Dare poi, una sistemazione più adatta alla biblioteca comunale, creare un centro polivalente, fare attrazione turistica, soprattutto di carattere religioso, entrando in un determinato circuito con la città di Pompei, ma tutto questo comporta integrazione e riqualificazione dei servizi. Ci sono tante idee, devono darci l’opportunità di lavorare.

Le persone della terza età, cosa intende fare per loro? Abbiamo un bel progetto in cantiere, denominato orto-sociale, far conoscere le tradizioni del passato grazie agli incontri sul “campo” fra nipote e nonno, poi il nostro intento è di potenziare i servizi d’assistenza e la creazione del centro polivalente.

I giovani e le associazioni? I giovani sono una risorsa, le buone energie vanno sostenute e incoraggiate. Spazio a eventi, creare un vero e proprio circuito d’idee, un cartellone eventi per far partecipare tutti. Le associazioni devono essere parte integrante della comunità e della vita sociale del paese. Si deve poi puntare nelle periferie, San Giuseppe è di tutti.

Chiudiamo gli occhi e cosa immaginiamo? Un Paese in cui la politica è una risorsa e non una criticità.

Ultima domanda, lanci un messaggio ai suoi rivali politici. Fatti, non promesse mancate.

 

 



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