Dopo lo sfregio al murale che ritrae Massimo Troisi e Alighiero Noschese nella stazione Circum di piazza Trieste e Trento, il presidente della società, Umberto De Gregorio, apre all’ipotesi di un possibile ripristino di questa opera d’arte e delle altre due deturpate nel triplice raid compiuto nella notte tra lunedì e martedì. Il sindaco Giorgio Zinno fa sapere a De Gregorio che metterà in atto ogni forma di collaborazione necessaria con l’azienda per non darla vinta ai criminali che hanno compiuto questo ignobile atto di vandalismo. Intanto, gli investigatori sono al lavoro per risalire ai responsabili dei tre episodi e far luce sulle dinamiche dei raid compiuti nelle stesse ore, nelle stazioni di San Giorgio a Cremano, San Giovanni a Teduccio e piazza Garibaldi, dove ad essere sfregiato è stato il volto del grande Totò.
“La collaborazione è massima – conferma Giorgio Zinno – sia con Eav, sia con le Forze dell’Ordine perchè non consentiremo a questi criminali di averla vinta, di distruggere la nostra storia e di sottrarci la bellezza. In primis ringrazio il presidente De Gregorio per non essersi arreso ad uno, anche se tra i più gravi, dei tanti atti di vandalismo commessi nelle stazioni gestite da Eav e per aver immediatamente risposto a questi barbari con un atto di coraggio. San Giorgio a Cremano non si sottrarrà, come ha sempre fatto, per ripristinare lo stato dei luoghi, partendo dalla sinergia che ha sempre unito l’Eav e questa amministrazione”.
Sotto il profilo delle indagini le Forze dell’Ordine stanno visionando in queste ore le immagini delle telecamere di videosorveglianza interne e non è escluso che presto passeranno al vaglio anche quelle esterne alle stazioni. Anche su questo aspetto, il primo cittadino di San Giorgio a Cremano ha mostrato tutta la disponibilità a collaborare per individuare gli autori del raid, fornendo le immagini o qualsiasi altra informazione di cui verrà in possesso. Ieri infatti Zinno aveva lanciato un appello a chiunque avesse visto qualcosa, di metterlo al corrente anche in privato. Appello che ribadisce nuovamente, a 24 ore dalla terribile scoperta.
“Non dobbiamo abituarci – conclude – all’omertà e al vandalismo. Chi sa parli. Questa è una lotta che dobbiamo vincere tutti insieme“.