Il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia presenta la “secessione dei ricchi” come una riforma storica dall’alto valore costituzionale che i parlamentari italiani dovrebbero essere fieri di approvare.
A rimarcare la pacchiana mistificazione ideologica attraverso la quale Zaia intende celare dietro la maschera di una riforma dall’alto valore costituzionale quella che, invece, sarebbe una vera e propria rottura definitiva del patto costituzionale di solidarietà – patto già fortemente incrinato dal “piede di porco” della “spesa storica” che ogni anno porta 60 miliardi di euro in più di spesa pubblica allargata pro-capite al sistema Nord, scippandoli del tutto illegittimamente ai cittadini del Sud, a cui vengono in questo modo azzerati e limitati i più basilari diritti di cittadinanza relativi alla salute, all’istruzione ed ai trasposti – è Tonia Guerra, responsabile della “Campagna No Autonomia differenziata promossa” dal Partito della Rifondazione Comunista.
“‘Questo Parlamento potrebbe essere ricordato come quello costituente, e come il primo che ha rispettato il dettato dei padri fondatori della Repubblica’. Queste parole dal sen fuggite – scrive Guerra – sono state pronunciate dal Presidente della Regione Veneto in un’intervista al Corriere della Sera e si riferiscono all’auspicio di attuare l’autonomia differenziata entro la legislatura”.
“L’ineffabile Zaia – continua Guerra – fa del macabro umorismo oppure pensa che la Costituzione Italiana sia stata fondata nel 2001, quando è stata modificato il titolo V, che ha aperto in modo scellerato al regionalismo differenziato, definito da insigni studiosi e costituzionalisti “secessione dei ricchi” e ‘ripudio del principio di solidarietà’”.
“Questa uscita – prosegue la dirigente di Rif. Comunista – fa il paio con la recente conferenza stampa congiunta Zaia-Bonaccini, coppia leader del partito unico del Nord, e con i sussurri fuori onda contro il Sud fra Fontana e Sala. Zaia tira per la giacchetta il Presidente della Repubblica”.
“È a lui che ci appelliamo – conclude Guerra – perché blocchi ogni disegno disgregatore, quale garante dell’unità e indivisibilità del Paese, dell’uguaglianza dei diritti e dell’autonomia come prevista nell’articolo 5 della Costituzione”.