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29 Marzo, 2024

Rif. Comunista, Maurizio Acerbo e Loredana Marino: “Il Governo attacca il Mezzogiorno e il Ministro per il Sud Provenzano è del tutto evasivo e per niente rassicurante a riguardo”



La sinistra radicale non le manda a dire al Governo Conte e ai suoi Ministri, che, in continuità coi Governi precedenti, proprio in questi giorni stanno conducendo l’ennesimo attacco frontale ai bisogni e ai diritti dei cittadini del Sud Italia, sospendendo, di fatto, il vincolo della quota del 34% per gli investimenti pubblici da riservare al Mezzogiorno, dove, appunto, risiede il 34% della popolazione nazionale.

Dopo le critiche rivolte via social dal Segretario della Federazione napoletana di Rif. Comunista Rosario Marra al Ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, anche i dirigenti degli organi nazionali del Partito, il Segretario generale Maurizio Acerbo e la responsabile del Mezzogiorno Loredana Marino, hanno emesso un comunicato stampa in cui accusano il Governo Conte bis di muovere “un attacco al Meridione su cui Provenzano pare non abbia offerto motivi di rassicurazione”.

Assolutamente evasiva – specificano i due dirigenti – l’informativa urgente tenuta dal Ministro Provenzano alla Camera dei Deputati ieri pomeriggio in quanto l’unico dato importante che si sarebbe dovuto dare non è stato riportato: l’elenco dei programmi di spesa e le Amministrazioni tenute a rispettare la riserva del 34% sulla spesa in conto capitale al Meridione da inserire nel Documento di Economia e Finanza recentemente approvato dal Parlamento. Pertanto ci troviamo di fronte ad una ‘sospensione di fatto’ della normativa vigente al riguardo, fatto gravissimo sia politicamente che giuridicamente”.

In sintesi, Rif. Comunista accusa le forze politiche di maggioranza di avere approvato un documento finanziario in cui hanno abrogato il Mezzogiorno, evitando di specificare quanto la normativa vigente a riguardo richiede, ossia, assicurare il 34% degli investimenti pubblici al Sud mettendo nero su bianco su chi deve investire, quanto si deve investire e per cosa si deve investire.

Dall’attuale crisi – concludono Acerbo e Marino – si esce soltanto rimuovendo le disuguaglianze territoriali e sociali non aumentandole come sta facendo il governo con un attacco al Meridione su cui Provenzano non ci pare abbia offerto motivi di rassicurazione.

07/05/2020 – Salvatore Lucchese



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