Free Porn
xbporn

1xbet وان ایکس بت 1xbet وان ایکس بت 1xbet وان ایکس بت 1xbet وان ایکس بت 1xbet وان ایکس بت 1xbet وان ایکس بت 1xbet وان ایکس بت 1xbet وان ایکس بت 1xbet 1xbet سایت شرط بندی معتبر 1xbet وان ایکس بت فارسی وان ایکس بت بت فوروارد betforward سایت بت فوروارد سایت betforward 1xbet giriş
21.4 C
Napoli
4 Ottobre, 2024

Regionalismo differenziato: la mobilitazione contro è partita dal Mezzogiorno. Altro che Sud passivo, si è alzato il vento del Sud



Stando ad un’immagine ampiamente consolidata sia in ambito politico, sia in ambito storiografico, sia nel senso comune, il Sud subirebbe sempre e soltanto passivamente i processi di trasformazione che lo hanno attraversato e che tuttora lo attraversano sia in senso positivo che negativo. Dalla “rivoluzione passiva” del 1799 di Vincenzo Cuoco alla “modernizzazione passiva” di Luciano Cafagna, passando per l’“industrializzazione passiva” di Emanuele Felice, il Mezzogiorno si sarebbe inserito nei circuiti europei ed internazionali delle radicali trasformazioni sociali, economiche, politiche e culturali non sulla base delle sue forze, ma sempre e soltanto grazie a forze e ad agenti esterni. Stando a questa immagine del Meridione, già messa in discussione in ambito storiografico da Rosario Romeo e dagli esponenti della rivista “Meridiana”, ancora oggi il Sud dovrebbe subire in modo passivo l’attuazione del regionalismo differenziato, che ne costituzionalizzerebbe in via definitiva la sua condizione subalterna di colonia estrattiva interna.

Ebbene, se dal 2018 ad oggi, passando per i vari Governi Gentiloni, Conte I, Conte II, Draghi e Meloni, l’autonomia regionale non è stata ancora attuata, non lo si deve certo al “Vento del Nord”, che anzi soffia decisamente a suo favore, grazie non solo alla Lega Nord, ma anche alle Pre-Intese già siglate dal governo del dem Gentiloni con le Regioni Veneto, Lombardia, ed Emilia-Romagna proprio nell’anno del Signore 2018.

Se in questo caso il “Vento del Nord” non ha ancora ridotto in modo ufficiale il Mezzogiorno a parte residuale dell’intero sistema-Paese, frammentando lo stesso in mille rivoli gli uni contro gli altri armati, il merito è soltanto ed esclusivamente suo, ossia del Sud, che grazie alle sue migliori forze intellettuali, sociali, civiche e politiche si è opposto con tenacia, rigore, costanza ed intelligenza a quella che è stata definita la “secessione dei ricchi”. Ci si riferisce ai sindaci meridionali che hanno fatto ricorso contro l’attuazione perversa ed iniqua del federalismo fiscale, ai presidenti delle regioni Campania e Puglia, ad accademici dall’elevata statura scientifica e civile, quali, ad esempio, il costituzionalista emerito della “Federico II” Massimo Villone, gli economisti Gianfranco Viesti e Pietro Massimo Busetta, ai ricercatori della Svimez, al professore ordinario di Informatica presso la “Federico II” Giuliano Laccetti, a giornalisti come Marco Esposito e Pino Aprile, a dirigenti meridionalisti come Natale Cuccurese e a centinaia di altri studiosi, intellettuali, giornalisti ed attivisti sociali e politici che, nel corso di questi anni, grazie a movimenti (Il Sud Conta), a comitati civici, (“Salvemini” e Comitati NOAD) e ad organizzazione politiche di vario orientamento meridionalista (Partito del Sud, MET), si sono opposti sin dall’inizio a questo progetto eversivo dello spirito e della lettera del dettato costituzionale italiano, sino ad indurre anche le forze sindacali, politiche e culturali nazionali, quali la CGIL, il PD, il M5S, SI, i Verdi e la CEI, a prendere decisamente posizione contro la definitiva spaccatura dell’Italia in un Nord sviluppato e in un Sud arretrato. Altro che Sud passivo. Al contrario, in questo caso il Sud è stato ed è quanto mai attivo, vigile e consapevole, come dimostrano, a titolo esemplificativo, le 200mila firme a favore del referendum abrogativo della legge Calderoli raccolte in Campania, circa un quinto delle firme che ad oggi sono state raccolte in tutto il Paese. E’ proprio il casi dire che contro il regionalismo competitivo soffia in direzione ostinata e contraria il “Vento del Sud”.         

   



Potrebbe interessarti anche

Ultimi Articoli