Sulla base di quanto riportato nel comunicato stampa emesso ieri dall’Ufficio Comunicazione e Stampa della Corte costituzionale, quest’ultima, di fatto, ha smantellato, se non bocciato, la legge Calderoli sulla procedura di attuazione del regionalismo discriminatorio ai danni del Sud, e non solo del Sud, ricordando al Ministro per le Autonomie e gli Affari regionali (de noantri) che la Costituzione va letta ed intepretata per intero e non a singoli titoli, articoli e commi più o meno funzionali al disegno eversivo leghista, e para-leghista, di secessione dei ricchi a danno dei poveri. Infatti, “Secondo il Collegio, – viene specificato nel comunicato stampa – l’art. 116, terzo comma, della Costituzione (che disciplina l’attribuzione alle regioni ordinarie di forme e condizioni particolari di autonomia) deve essere interpretato nel contesto della forma di Stato italiana. Essa riconosce, insieme al ruolo fondamentale delle regioni e alla possibilità che esse ottengano forme particolari di autonomia, i principi dell’unità della Repubblica, della solidarietà tra le regioni, dell’eguaglianza e della garanzia dei diritti dei cittadini, dell’equilibrio di bilancio“.