In occasione della presentazione del Rapporto SVIMEZ 2020, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha dichiarato: “Come è noto il divario tra Nord e Sud è anche un divario di spese e di servizi offerti ai cittadini”.
“I dati recenti – ha proseguito Conte – confermano come si sia ancora in presenza di una spesa pro capite più alta al Nord rispetto al Sud. E le Regioni del Mezzogiorno presentano un livello di spesa media pro capite di circa 4 mila euro rispetto alle Regioni del Nord”.
“Tutto ciò – ha aggiunto il Presidente del Consiglio – dà vita a quel fenomeno particolarmente odioso della cittadinanza limitata”, per poi concludere, “Il Paese deve essere unito, coeso e solidale per essere forte”.
Peccato, aggiungiamo noi, che, ad oggi, non solo nella legge di bilancio non ci sia nessuna traccia del superamento del criterio della spesa storica che, alla stregua di un Robin Hood alla rovescia, ha determinato quello che lo stesso Conte ha definito essere il “fenomeno particolarmente odioso della cittadinanza limitata”, (“fenomeno odioso” a cui il suo operato politico non è estraneo dato che nelle vesti di Presidente del Consiglio ha già varato le leggi di bilancio 2019 e 2020), ma che addirittura in un suo allegato venga presentata l’approvazione della legge quadro sul federalismo dei ricchi voluto dalle Regioni Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna.
Federalismo dei ricchi, si ricordi, che istituzionalizzerebbe in modo definitivo la condizione subalterna del Sud come colonia estrattiva interna.
Come al solito, quando si parla di Sud, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Il mare degli interessi miopi ed egoistici di un sistema Nord sempre più vorace.
24/11/2020 – Salvatore Lucchese