16.8 C
Napoli
28 Marzo, 2024

Rapporto Svimez 2019: “Paese in stagnazione con la cancellazione del Sud. Dai particolarismi territoriali si passi all’interesse nazionale”



Ieri mattina, presso la Camera dei Deputati, alla presenza, tra gli altri, del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e del Ministro per il Sud e la coesione sociale, Giuseppe Provenzano, è stato presentato il Rapporto Svimez 2019 sull’economia e la società nel Mezzogiorno.

Confermate le previsioni dell’Anticipazione del Rapporto: Italia in stagnazione nel 2019, con una crescita del PIL dello 0,2%, Sud in recessione (-0,2%) e lieve incremento per il Centro-Nord (+0,3%).

Secondo la Svimez, la drammatica conferma del dualismo Nord/Sud va analizzata e compresa entro la cornice dei “nuovi temi” che caratterizzano l’“antica questione meridionale” – il divario Italia/Europa e il rischio delle desertificazione demografica – e deve essere ricondotta senza mezzi termini al disinvestimento delle politiche economiche nazionali dal Mezzogiorno. La qualcosa ha determinato “conseguenze negative per l’intero Paese”.

Non solo, “il Nord Italia non è più tra le locomotive d’Europa”, ma il Sud, nei prossimi anni, “a condizioni date, rischia di perdere 5 milioni di persone”.

Che fare? Secondo la Svimez bisogna attuare un vero e proprio ribaltamento di prospettiva, una rivoluzione copernicana. In altri termini, occorre passare dall’ottica particolaristica delle rivendicazioni territoriali e quella generale dell’interesse nazionale: “qualità delle politiche di offerta dei servizi pubblici e ripresa della crescita”.

Ed entro questo ribaltamento di prospettiva, “le eventuali concessioni di autonomia rafforzata devono essere motivate dall’interesse nazionale, non da quello particolare delle singole regioni richiedenti”.

Quello che occorre al Paese, sempre secondo la Svimez, non è un regionalismo differenziato incentrato “sull’uso strumentale del concetto di residuo fiscale”, bensì un “federalismo cooperativo”, che si basi sulla corretta e rigorosa definizione dei livelli essenziali di prestazione e dei costi standard.

05/11/2019 – Salvatore Lucchese



Potrebbe interessarti anche

Ultimi Articoli