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28 Marzo, 2024

Quattro le ipotesi conseguenziali alla crisi di Governo



 

 

Al Colle, nel mazzo delle ipotesi di governo, si mescolano quattro carte e, dopo la fine della prima fase delle crisi, sarà compito del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, decidere quale estrarre. E non è il voto l’unica possibilità prevista per il prossimo esecutivo.

La prima ipotesi è quella di un “governo di garanzia elettorale”. Come riporta la Stampa, si tratta di un esecutivo di transizione, che avrebbe l’obiettivo di portare il Paese alle urne. Si tratterà di un governo elettorale, vista l’impossibilità di far fare la campagna come premier ai ministri. E allora si vocifera sui nomi che potrebbero reggere questa fase di transizione: nel toto nomine compaiono due ex presidenti della Corte Costituzionale, Valerio Onida e Giovanni Maria Flick, ma anche quello di Giovanni Tria. Non solo. Perché potrebbe essere ancora Giuseppe Conte a vedersi assegnato l’incarico. Il centrodestra, però, non approverebbe questa possibilità.

Un secondo esecutivo potrebbe essere quello “no Tax”, che resti in carica almeno fino a febbraio e scriva la legge di Bilancio, rispettando i parametri europei. Se venisse scelta questa ipotesi, il candidato premier più accreditato è Carlo Cottarelli.

Terza possibilità per Mattarella è quella di decidere per un “governo tecnico“, che prevede il voto a maggio 2020 e avrebbe in programma l’approvazione della legge di Bilancio, il taglio dei parlamentari e correzione della legge elettorale. In questo caso, il toto nomina si arricchisce di nomi: in lista ci sarebbero Elisabetta Casellati, presidente del Senato, e Roberto Fico. Ma Mattarella potrebbe proporre anche la vicepresidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia.

Infine, l’ultima ipotesi è quella che presuppone un accordo politico e il governo così formato resterebbe in carica fino al 2022. E il futuro premier più gettonato, se andasse in porto questa possibilità, sarebbe Mario Draghi, che a novembre lascerà la guida della Bce. Ma si vocifera anche (ancora) di Giuseppe Conte.

FONT il Giornale

  1. (Ol. Vi)



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