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18 Aprile, 2024

Quando la scuola fornisce opportunità. Storia di un giovane arbitro di Basket



Carlo Riccio, 17 anni, è uno dei nuovi arbitri di Basket della provincia di Napoli. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con il giovane arbitro e scopriamo che è grazie alla scuola che ha avuto questa possibilità. Vediamo come.

Raccontaci un po’ da quando è nato l’amore per il basket.
Sin da quando ero bambino, ho sempre reputato il basket una fonte di puro svago ed una valvola di sfogo con la quale posso scaricarmi nel tardo pomeriggio dopo una lunga studiata.
Iniziai a giocare a basket sotto il consiglio di mio padre, anche lui giocatore di basket in età adolescenziale. Ho un ricordo molto lucido del mio primo allenamento in assoluto: avevo cinque anni, entrai in palestra con le mie nuove scarpe da basket e cominciai subito a correre avanti e indietro per la palestra palleggiando ininterrottamente; fu un inizio un po’ traumatico, ma riuscii ad ambientarmi molto velocemente, anche grazie all’aiuto del mio coach dell’epoca che non smetteró mai di ringraziare per avermi fatto innamorare di questo bellissimo sport.

Com’è nata l’idea di diventare arbitro?
Dopo quasi 12 anni di basket, non avendo più stimoli nel giocare, decisi di dedicarmi più a me stesso, praticando palestra, ma nel mio cuore c’è e ci sarà sempre il basket. In questo lasso di tempo sui campi mi ha sempre intrigato il ruolo di arbitro di gara. Grazie al mio istituto nell’anno 2021/2022 (Liceo sportivo S. DI GIACOMO di San Sebastiano al Vesuvio) iniziai un corso come arbitro di basket. Da quest’anno ho iniziato ad arbitrare, ed è fantastico tutto ciò. La partita la si vede in maniera diversa da quando eri giocatore, ma l’odore del parquet, il rumore della palla che tocca il ferro per me rimane sempre una colonna sonora che ascolterei per ore e ore.

Pensi possa essere anche un’opportunità di lavoro futuro?
Già adesso è un lavoro, anche se bisogna mettere in primis la passione nel farlo e non pensare solo al guadagno, che viene dopo. Io consiglierei ai giovani come me di iniziare a svolgere questi tipo di ruoli nello sport, perché includono esperienza, crescita professionale e soprattutto disciplina.
Come lavoro futuro non lo vedrei. Spero sarà il mio secondo lavoro arrivando così ad unire il mio obiettivo lavorativo con il ruolo d’arbitro.

Vista la tua giovane età dove pensi e speri di poter fare una bella carriera?
In questo momento sto imparando da arbitri con più esperienza di me e devo dire che fino ad’ora ho incontrato tutte persone professionali e gentili. Spero come tutti noi giovani arbitri di arrivare in Serie A, tutto questo però va collegato con merito-sacrificio-maturità-sportività e soprattutto professionalità.

Oltre alla nuova avventura nel Basket, cosa fai nella vita?
Quest’anno sarà l’anno della maturità, frequento il 5 anno di Liceo Sportivo a San Sebastiano al Vesuvio, e come detto prima oltre al ruolo d’arbitro mi alleno in palestra. Un giorno spero di arrivare al mio obiettivo più grande, quello di lavorare nel mondo giudiziario, un mondo che mi ha sempre entusiasmato ed attratto e vorrei un giorno farne parte.

Hai un arbitro a cui ti ispiri e in campo come ti definiresti?
Un (ex) arbitro a cui mi ispiro è senz’altro Luigi Lamonica. È stato, secondo me, uno dei migliori arbitri migliori di Europa nel mondo del basket. Mi piace il suo modo di stare in campo, la sua professionalità e la passione che ha per questo bellissimo sport.
Già di mio ho un animo crudo, in campo sono intransigente. Per ora sto crescendo nella formazione che è un elemento molto importante per diventare autonomo nella gestione della gara, dopo aver assimilato ciò saprò dare con certezza il mio essere in campo.



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