«La desertificazione industriale causata dal progressivo disinteresse di Stellantis verso l’Italia corre a ritmi mai visti: la cassa integrazione galoppa in tutti gli impianti del gruppo. È da settembre che gli operai dello stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco sono in cassa integrazione. L’azienda giustifica il ricorso a questa misura con il calo di richiesta della Panda, prodotta a Pomigliano; ma intanto lancia sul mercato la Grande Panda, prodotta in Serbia.
La situazione desta gravissima preoccupazione. Uno dei principali problemi dello stabilimento di Pomigliano sembra essere quello di non avere una linea chiara di produzione né sull’ibrido, né sull’elettrico.
L’amministratore delegato Tavares prometteva, qualche mese fa, di riportare la produzione di autovetture in Italia a ben oltre le 473.000 auto che si producono oggigiorno. Eppure gli stabilimenti più produttivi, come quello di Pomigliano, si ritrovano oggi a non avere una linea di produzione ed a ricorrere continuamente agli ammortizzatori sociali. Nel silenzio assordante del governo e delle istituzioni, immobili, indifferenti e tardive, si sta assistendo allo smantellamento di tutto il sistema automotive e a pagarne le conseguenze, più di tutti, saranno i lavoratori e le loro famiglie.
Ribadiamo il nostro sostegno ai lavoratori e alle organizzazioni sindacali dello stabilimento Stellantis e alle iniziative di lotta per la difesa dell’occupazione e lo sviluppo del Mezzogiorno».