Tra i primi a lanciare l’allarme contro il pericolo mortale corso dal Mezzogiorno in caso di attuazione del regionalismo differenziato, dopo averne evidenziato le potenzialità di ricostruzione di una soggettività sociale, culturale e politica di opposizione, lo storico Piero Bevilacqua invita il movimento delle Sardine a riempire di specifici contenuti programmatici i suoi richiami ai principi di solidarietà, accoglienza, rispetto, diritti umani e non violenza. Pena, osserva Bevilacqua, il “limitarsi a testimoniare i propri buoni sentimenti e a perorare gli elementi minimi del galateo civile” (il Manifesto, 13 dicembre 2019).
Oltre ad invitare il neonato movimento a fare proprio il “problema ambientale nazionale”, lo studioso calabrese lo sollecita anche a non dimenticare il Sud.
“Le autonomie differenziate rivendicate da tre regioni del Nord – osserva Bevilacqua – sono solo il sintomo di una minaccia più grave. Pezzi cospicui delle classi dirigenti italiane vogliono staccarsi del Sud, inseguendo falsi miti di supremazia territoriale. Se passano le loro idee, fra dieci anni i nostri giovani non avranno più l’Italia che hanno conosciuto. E anche il mare sarà diventato troppo angusto per ospitare banchi di sardine”.
14/12/2019- Salvatore Lucchese
