Rilevando l’incostituzionalità di ben sette punti fondamentali della legge Calderoli sull’autonomia regionale differenziata, la Corte costituzionale ha minato le fondamenta della “secessione dei ricchi” e dei “diritti” ai danni del Sud, e non solo del Sud, ma anche delle zone interne e delle periferie di un Paese già ampiamente diviso e diseguale, e il satrapo lombardo Attilio Zaia da Varese getta finalmente la maschera e minaccia: “Padania libera“. Sulle dichiarazioni eversive del Presidente della Regione Lombardia, che, evidentemente, non ha ancora ben digerito i rilievi della Consulta, è intervenuto tramite i suoi canali social il Presidente del Partito del Sud-Meridionalisti Progressisti, Natale Cuccurese. “Sarebbe comico – ha osservato il dirigente meridionalista – sentire ripetere lo slogan storico di Bossi per la secessione dall’Italia, se non fosse tragico, visto che chi lo afferma è un presidente di Regione che, insieme al suo collega veneto, Zaia, ripeteva fino a due giorni fa che l’Autonomia differenziata non era un tentativo di secessione, non era un attentato all’unità nazionale, non era l’ennesimo scippo al Sud“. “Questa – ha proseguito Cuccurese – è l’autonomia differenziata che avevano in mente, cioè la secessione dei ricchi come da anni denunciamo“, per poi concludere: “Un progetto in larga parte incostituzionale, come ha ricordato la Corte Costituzionale, e profondamente eversivo dell’unità nazionale, fortunatamente naufragato perché strutturato in legge in modo sbagliato nei fondamentali e cialtronesco“.