“In sei anni, dal 2019 al 2024, il Mezzogiorno ha perso 330mila giovani (tra i 18 e 34 anni). Molti di questi (122.000 circa) si sono trasferiti al Nord, gli altri (più lungimiranti) all’estero. È un fallimento, evidente per chi ha ancora due neuroni funzionanti, delle teorie politiche ed economiche portate avanti soprattutto nell’ultimo trentennio dai politicanti al potere ed ispirate alle idiozie bocconiane della ‘Locomotiva’. Ora a dare il colpo di grazia all’unità (formale) del paese arriva l’Autonomia differenziata grazie al “si salvi chi può” di leghisti e Fratelli di (mezza) Italia“. Questo quanto dichiarato tramite social dal Presidente del Partito del Sud Natale Cuccurese, a commento di un articolo del Sole 24 Ore sul trend demografico italiano su base territoriale.
Insomma, sempre e solo di più al Nord e sempre e solo di meno al Sud: un mix micidiale di dialettica classista e razzista su base sociale e territoriale, la cui “intersezionalità” ancora oggi fatica ad essere riconosciuta persino dalle forze della sinistra sociale e radicale. Risultato? Sud discriminato e desertificato e sistema-Paese in frantumi.