“Ma come? Ma il Reddito di cittadinanza non lo percepivano solo al Sud, cittadini fannulloni stravaccati sul divano, mangiando pizza e suonando il mandolino, come denunciavano leghisti e retequattristi a tutto spiano?! Ah, no…?! Anche nel Veneto, ricco, probo e virtuoso, con il ‘bonus Zaia’? Zaia, l’unico governatore che ha fatto 3 mandati? Il leghista che tuonava contro i percettori di RdC: ‘Trovino un lavoro’, ma che ai veneti dà fondi europei senza selezioni? Ma guarda che bizzarria, chi l’avrebbe mai detto. Evidentemente il RdC dava fastidio perché lo percepivano anche i meridionali, ma se lo incassano solo i veneti va benissimo per politicanti e media. ‘I soldi li mette l’Europa, ma chi chiama i Centri per l’impiego per farne richiesta lo ha già ribattezzato ‘bonus Zaia’: fino a 700 euro al mese per i disoccupati veneti che partecipano a politiche attive come i corsi di formazione. Ma c’è di più: può richiederlo chiunque ed è cumulabile con indennità di disoccupazione’. Certo che per chi è disoccupato in Veneto questo “bonus” rappresenta un forte incentivo a votare ancora Lega alle prossime regionali, molto meno comprensibile invece il ‘Tafazzi meridionale’ che vota Lega al Sud contro i propri interessi. Anche per il RdC esistono due Italie, ma chi è additata ingiustamente come parassitaria è una sola, la solita“.
Questo quanto dichiarato tramite social dal Presidente del Partito del Sud Natale Cuccurese, l’unico dirigente politico che da decenni denuncia sistematicamente le poltiche sperequative e discriminatorie perpetrate ai danni dei cittadini meridionali non solo dalla Lega Nord, ma anche da tutte le altre forze politiche sedicenti nazionali, in primis il Partito democratico, che nel corso degli ultimi venticinque anni si sono alternate al governo di un Paese sempre più diviso e diseguale tanto sul piano socio-economico quanto su quello della fruizione dei più basilari diritti di cittadinanza: salute, istruzione, trasporti.
Non è un caso che, ad oggi, nessuna forza politica, da destra a sinistra, anche quella estrema, prova a rimettere al centro del dibattito politico nazionale la questione meridionale, richiedendo e lottando per la perequazione della spesa pubblica complessiva pro-capite a livello territoriale. Sud senza rappresentanza!