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7 Dicembre, 2024

Nola: continua la bufera sul Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Nola



Continua la bufera sul Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Nola. Dopo la seduta consiliare di giovedì 25 luglio all’interno della quale si è combattuto per la difesa dei principi della libertà, dignità e decoro propri dell’avvocatura nolana, a pochi mesi dallo svolgimento delle elezioni forensi, si è consumato il cambio del prestigioso consesso consiliare con l’ elezione a Presidente dell’avv.to Ciro Sesto .

“ La decisione seppur sofferta- afferma il neo presidente Sesto, anche a nome di altri 12 consiglieri – si è resa necessaria per porre fine all’atteggiamento dell’ avvocato Domenico Visone il quale, da Presidente, sin dal suo insediamento ha gestito le attività consiliari senza alcun rispetto del Consiglio e dei consiglieri, assumendo atteggiamenti autocratici, fino a “ strappare” – durante una seduta – un’ istanza formale a firma di alcuni di loro. Durante alcune riunioni inoltre, il Presidente Visone non ha evitato di usare espressioni ed atteggiamenti lesivi della dignità degli astanti e delle istituzioni nazionali.

Cinque membri della maggioranza – tra cui il Cons. Segretario e il Cons. Tesoriere – hanno richiesto al Presidente, sin dall’ inizio, di aprire un dialogo ed un confronto costruttivo con tutta l’ assise consiliare, o, quanto meno, con i componenti della maggioranza ma, noncurante di tali richieste l’ avv. Visone non ha modificato il suo comportamento, giungendo addirittura a mortificare la professionalità di alcuni Consiglieri.

Ciò ha indotto 13 consiglieri su 21, a chiedere le dimissioni del presidente Visone; a fronte del suo diniego, a formalizzare – con nota n. 2330 del 12 luglio 2019 – la richiesta di dimissioni, chiedendo in subordine la “ surroga” del Presidente, come da Regolamento vigente.
Giunti alla seduta del 25 Luglio, l’ avv. Visone, pur in presenza di richieste formalizzate come da Regolamento, e reiterate in sede di consiglio da 13 componenti sui 20 presenti ( Urraro assente ), in dispregio della disposizione regolamentare, ha ritenuto che richieste, pareri e i punti all’ o.d.g. potessero essere messi ai voti solo se egli stesso lo reputasse necessario o opportuno.

Inoltre, capeggiando una sparuta minoranza, stante l’assenza di un consigliere e l’astensione di un altro, ha tentato, invano di sciogliere l’assemblea e di impedire la libera discussione ed il successivo voto, facendo in modo, con atteggiamento ostruzionistico e assolutistico, che la seduta si protraesse sino alle ore 02,25 ed allontanandosi, unitamente a soli 5 consiglieri, solo al momento della votazione , per “la surroga del Presidente e la successiva elezione del nuovo Presidente”.
Prendo atto che la mia elezione nasce da una profonda crisi istituzionale e auspico di poter contribuire, con il nuovo gruppo di maggioranza a far svolgere all’ Avvocatura nolana il ruolo guida avuto dalla nascita del foro di Nola ad oggi nelle sedi locali e nazionali.




L’incarico assunto mi porterà ad agire a tutela esclusiva degli interessi dell’Avvocatura e tentare di realizzare il programma depositato con nota del 12 luglio 2019

Nella speranza che, in sistema democratico, si prenda atto della volontà della maggioranza assoluta dei Consiglieri eletti e si prosegua il mandato consiliare con l’ unico intento di rappresentare e servire la Classe”.

A far eco all’avvocato Ciro Sesto, la consigliera Sonia Napolitano, tra i firmatari della richiesta di dimissioni/surroga del Presidente Visone: “C’era la necessità di dare nuovo impulso all’attività consiliare, in un momento cruciale per la categoria. Le problematiche sono tante e richiedono soluzioni rapide ed efficaci. Ci sono i giovani avvocati e in particolare le avvocate, che invocano maggiore attenzione, in quanto sono loro a subire maggiormente gli effetti negativi dell’impoverimento economico della categoria. Non ci dimentichiamo che la professione forense contribuisce, con la sua funzione, al bene comune, alla tutela dei diritti dei cittadini, e al funzionamento della giurisdizione nel nostro Paese.”



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