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19 Aprile, 2024

No green pass: aumenta la protesta a Napoli



Circa 150 davanti alla Cattedrale, con il busto di San Gennaro, 400, forse 500 in Piazza Dante. Un terzo presidio è annunciato in serata in piazza San Domenico Maggiore, nel centro antico della città.

L’area “no green pass” di Napoli sembra prendere forza, a sostegno della protesta dei portuali triestini, accolta da striscioni e cartelloni. Il “Presidio Duomo” invita all’unità, ma l’appello – dice uno degli organizzatori – non è stato accolto dal “Presidio Dante”, altra ala dell’area anti-passo verde, guidata da un coordinamento che ha già annunciato una nuova manifestazione per sabato prossimo. In Piazza Dante, ci sono tamburi che rullano al grido “corteo-corteo”. Ma la questura non l’ha autorizzato. “Lo faremo sabato prossimo” annuncia al microfono un esponente del coordinamento, ma una parte della piazza vuole farlo subito.

Tra le due piazze le parole d’ordine sono le stesse: no all’odiato pass verde, libertà di vaccinarsi o meno, libertà di lavorare, dimissioni del governo Draghi e del ministro Speranza. Le firme sono raccolte in un banchetto per un disegno di legge di iniziativa popolare per “l’abolizione immediata dello stato di emergenza”. Si sventolano bandiere del Regno delle Due Sicilie, ma ci sono anche cartelli che chiedono “l’unità del proletariato contro il capitale”. Al microfono, un rappresentante degli “Studenti contro il pass verde” che distribuisce volantini (“il pass verde è un provvedimento politico di controllo sociale”) legge un lungo proclama ideologico. Il coordinamento cerca di mediare: “chi vuole marciare è libero di farlo, ma bisogna dirvi che non è autorizzato”. Alla fine, si farà.



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