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25 Gennaio, 2025

Lotta al federalismo discriminatorio: dalla mobilitazione culturale a quella sociale e politica



Era il 22 settembre del 2018 quando il giornalista Marco Esposito del Mattino di Napoli avviava il dibattito pubblico sull’autonomia differenziata, sostenendo che sarebbe stato un tema di cui si sarebbe parlato a lungo. L’economista Gianfranco Viesti chiosava con un emblematico “speriamo”.

Sono trascorsi cinque mesi da quando si sperava e si auspicava che il dibattito continuasse. Proprio alla lucidità, alla tenacia ed alla costanza mostrata da Marco Esposito, Gianfranco Viesti ed Adriano Giannola della Svimez nel denunciare i pericoli della cosiddetta autonomia differenziata si deve quella mobilitazione culturale che ha consentito di fermare la “secessione dei ricchi”, lo “Spacca Italia”, facendone slittare, probabilmente a dopo le elezioni europee, la firma dell’Intesa tra  il Governo e le Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.

Nel frattempo, a partire il 15 febbraio, giorno dal presidio sotto palazzo Montecitorio, promosso dall’USB insieme alle realtà civiche, alle associazioni ed agli attivisti dei territori dell’area metropolitana di Napoli, alla mobilitazione culturale si è affiancata anche la mobilitazione sociale.

Il che fa si che sul fronte dell’opposizione al federalismo iniquo e discriminatorio, la fine del mese di febbraio e l’inizio del mese di marzo saranno dei mesi particolarmente caldi. Dallo sciopero dei comparti Scuola ed Università, proclamato dall’Unicobas e dall’Anief per il 27 febbraio contro la regionalizzazione della scuola, a quello generale contro la violenza del “lavoro povero” e la frammentazione del sistema scolastico nazionale, proclamato sempre dall’Anief  insieme ai Cobas e ad altri Sindacati di base, alla convocazione di un’Assemblea pubblica aperta a tutte le “popolazioni meridionali”, promossa dalla rete Il Sud Conta.

Dopo avere lanciato un appello contro il “regionalismo discriminatorio”, che in pochi giorni ha raccolto circa tremila firme, per sabato 9 marzo alle ore 16.00, a Napoli, presso il Cinema Astra di via Mezzocannone 109, Il Sud Conta ha indetto un’Assemblea rivolta a tutte le “popolazioni meridionali”, richiamandole a “non abbassare la guardia e la mobilitazione” contro quello che, da studiosi ed osservatori autorevoli, è stato definito come un vero e proprio “colpo di Stato” attuato dalle Regioni settentrionali ai danni della coesione sociale e della solidarietà nazionale.



Nell’impegnarsi nel processo di costruzione di una “stagione di protagonismo civico delle popolazioni che vogliono prendere in mano le decisioni sul proprio futuro promuovendo la nascita di iniziative e reti autonome di comitati territoriali in tutto il meridione”, Il Sud Conta intende porre le premesse per la proclamazione di uno sciopero generale meridionale contro il “federalismo differenziato”.

Dunque, un mese di marzo che potrebbe porre le basi per la nascita di un’autonoma forza politica meridionalista, ancorata alle tante componenti civiche, politiche, sociali e culturali che si oppongano a questo scellerato accordo”, che, se attuato, determinerebbe il crollo socio-economico del Mezzogiorno e la fine dell’unità politica del Paese.

Salvatore Lucchese

 



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