Dopo lo scippo di 840 miliardi di euro di spesa pubblica complessiva perpetrato nel corso dell’ultimo ventennio circa nei confronti dei 21 milioni di cittadini del Sud Italia, scippo che ne ha cancellato e limitato i più basilari diritti di cittadinanza, – salute, istruzione, mobilità, lavoro – sta per cadere su di loro la scure di un altro ennesimo scippo: quello ammesso dalla stessa Ministra per (contro?) il Sud Mara Carfagna di 60 miliardi di euro del Recovery Plan.
Ma questa volta il Sud non rimane inerte e finalmente sembra reagire in modo coeso, compatto ed unito.
Da ieri numerosi Sindaci dei Comuni meridionali che hanno aderito alla Rete per il “Recovery Sud” hanno dato vita all’occupazione simbolica delle loro sale consiliari. Sempre gli stessi Sindaci hanno promosso per domenica 25 aprile una mobilitazione di piazza a Napoli proprio per denunciare lo scippo di 60 miliardi di euro del Recovery Plan.
No rimarranno da soli. Saranno affiancati da altre organizzazioni meridionaliste che da anni si battono per ridare dignità a 21 milioni di cittadini oggetto di politiche sperequative e discriminatorie da parte di uno Stato patrigno e colonizzatore.
Tra le prime organizzazioni ad aderire alla manifestazione si annovera “Il Sud Conta”, il cui esponente Lorenzo Baselice ha dichiarato: “La Rete ‘Il Sud Conta’, insieme ad altre associazione e movimenti meridionalisti, appoggia fin da principio la mobilitazione dei Sindaci di “Recovery Sud” e sarà presente alla manifestazione del 25 Aprile a Napoli”.
