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25 Aprile, 2024

L’Italia a due velocità, Giuliano Laccetti: “Sempre di più alle Università del Nord e sempre di meno a quelle del Sud”



Il Governo “giallo-rosso” dei meridionali, e in alcuni casi “meridionalisti”, o presunti tali, Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio, Giuseppe Provenzano, Ministro per il Sud, Francesco Boccia, Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, e Gaetano Manfredi, Ministro per l’Università e la Ricerca, a parole, tutto promette per la perequazione territoriale Nord/Sud, ma, di fatto, continua a scippare risorse su risorse alla “carrozza” meridionale a tutto vantaggio della solita presunta “locomotiva” settentrionale.

Questa volta, grazie ai criteri stabiliti dal Ministero dell’Università della Ricerca, l’ennesimo “furto di Stato” è stato perpetrato dalle Università del Nord nei confronti di quelle del Sud.

Infatti, sulla base della ricchezza più diffusa al Nord, che garantisce tasse di iscrizione più elevate, gli Atenei settentrionali hanno ottenuto l’opportunità di ricoprire il turnover con 177 punti organico in più rispetto ai pensionamenti. La qualcosa si traduce in quasi due nuovi docenti assunti per ogni docente pensionato. All’opposto, sulla base della povertà più diffusa al Sud, che implica tasse di immatricolazione più basse, le Università del Sud sono state penalizzate con una media di 113 punti organici in meno e quelle del Centro con 64 punti organici sempre in meno. Il che implica che le Università del Sud non potranno ricoprire i posti lasciati liberi dai pensionamenti, mentre quelle del Centro potranno assumere un nuovo docente per quasi ogni due docenti andati in pensione.

In soldoni, sempre di meno a chi già ha di meno e sempre di più a chi già ha di più. In nome dell’egoismo dei ricchi, il principio cardine su cui si regge la costituzione materiale che, oramai, da decenni governa il nostro Paese, sempre di meno ai poveri e sempre di più ai ricchi.

Come a questo proposito ha denunciato il professore ordinario di Informatica della “Federico II” Giuliano Laccetti:  “Il Ministero dell’Università e ricerca ha reso nota la distribuzione dei Punti Organico (PO) agli Atenei per il 2020. A fronte di cessazioni (in stragrande maggioranza pensionamenti) per 1961 PO totali, in base ad ‘algoritmi’, gli Atenei del Nord potranno assumere per 177 PO in più rispetto alle cessazioni; quelli del Centro per 64 PO in meno; quelli di Sud e isole per 113 PO in meno”.

Dal Sud e dal Centro – ha proseguito Laccetti – è come se si spostassero al Nord quindi 177 professori ordinari o 253 professori associati o 354 ricercatori. “Poi – ha concluso sarcasticamente il docente federeciano – si chiede ovviamente agli Atenei del Sud: Perché siete ‘indietro’ in varie classifiche rispetto agli Atenei dl Nord? Perché avete meno matricole, meno iscritti, meno studenti in corso, meno soldi, meno corsi di studio, meno corsi, pubblicate meno articoli scientifici, ecc. …?

28/09/2020 – Salvatore Lucchese

 



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