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18 Settembre, 2024

Le 2.800 assunzioni per il Sud sono quattro gocce d’acqua che non dissetano. Soltanto per i Comuni ne occorrerebbero 7.500



Pochi giorni fa, la Ministra per il Sud e la coesione territoriale Mara Carfagna ha annunciato che entro luglio 2021 saranno selezionati ed assunti 2.800 nuovi profili professionali destinati a potenziare gli organici tecnici delle amministrazioni regionali, provinciali, cittadine e comunali meridionali in vista della gestione delle risorse europee di cui saranno beneficiarie.

In questo modo, ha sottolineato la Carfagna: “Nessuno potrà più dire che il Sud non è capace di spendere le risorse e che quindi è inutile dargliele”.

Tale misura sembra dare seguito ad uno degli obiettivi politici enunciati dal Presidente del Consiglio Mario Draghi in occasione del suo discorso programmatico rivolto alle Camere: l’irrobustimento della PA del Sud.

Ma è tutto oro quello che luccica? Finalmente il Sud “azzoppato” da decenni di scelte politiche fortemente sperequative nei suoi confronti a tutto vantaggio della “locomotiva” settentrionale può cantare vittoria? Giustizia è fatta? Si pongono le premesse per il suo riscatto?

Al di là del riconoscimento del problema dell’esiguità della carenza di personale per gli enti amministrativi del Sud, in realtà, la risposta appare del tutto inadeguata alle loro esigenze effettive.

Infatti, basti pensare che, come ha autorevolmente documentato Marco Esposito sulle pagine del “Mattino” del 26 marzo, a prescindere dalle esigenze degli altri enti amministrativi, il fabbisogno reale di risorse umane dei 550 Comuni del Sud corrisponderebbe all’assunzione di 7.500 nuovi dipendenti qualificati, in modo tale da garantire un rapporto di 6 dipendenti ogni 1.000 abitanti. Rapporto che attualmente, ha precisato Esposito, è di 1,3 dipendenti per 1.000 abitanti, e di questi 46 su 100 sono anche over 60.

In altri termini, senza calcolare le esigenze di personale delle otto Regioni e delle trentotto province meridionali, al di là della sistematica campagna mediatico-propagandista condotta abilmente proprio dalla Carfagna, il suo piano di assunzione straordinario in favore del Sud corrisponde soltanto al 37% del fabbisogno organico reale dei Comuni del Sud, ma essendo i 2.800 nuovi assunti destinati non solo ai Comuni ma anche agli altri enti amministrativi, una media grossolana di 4,6 dipendente in più per tutti gli loro, la sua è una misura del tutto inadeguata.

È acqua che non disseta. Sono le solite quattro gocce che non faranno rifiorire un Sud letteralmente desertificato dalle politiche di spoliazione coloniale inasprite nel corso degli ultimi venti anni ad opera di tutti i partiti sedicenti nazionali.

28/03/2021 – Salvatore Lucchese



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