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28 Marzo, 2024

L’attualità di Salvemini e Modugno, Maestri di un’Italia civile



Le recenti pubblicazioni nella collana editoriale “Caro Don Gaetano” edita dalla Secop Edizioni dei saggi di Valentino Romano, Caro Don Gaetano… Spigolando tra le carte di Gaetano Salvemini, e Giovanni Capurso, Due Maestri del Sud. Gaetano Salvemini e Giovanni Modugno, contengono notevoli spunti di riflessione sull’attualità dell’impegno politico, culturale e civile dei due intellettuali pugliesi.

Nel suo libro, Romano evidenzia l’attualità di Salvemini sia rispetto al suo rigore storiografico – come quando, ad esempio, sottolinea l’autore, lo studioso pugliese approccia i temi del “grande brigantaggio” “sempre con l’alea del dubbio”, rispetto, invece, alle attuali ricerche, che, osserva Romano, oscillano, “tra l’aprioristica riprovazione e la superficiale esaltazione” –, sia per quanto concerne il giudizio negativo espresso da Salvemini sulle classi dirigenti meridionali.

Nel primo caso, si può osservare che, di contro all’uso pubblico della storia, che mette quest’ultima al servizio degli interessi politici, Salvemini insegna a fare l’esatto contrario: mettere le ideologie politiche al servizio della storia tramite la problematica ricerca della verità basata su fatti criticamente accertati.  

Nel secondo caso, l’attualità di Salvemini è corroborata, ad esempio, sia dalle analisi del costituzionalista Massimo Villone, che sovente accusa il ceto politico meridionale di anteporre gli interessi di parte a quelli generali rispetto alla battaglia contro l’autonomia differenziata, sia dalle valutazioni critiche dell’economista Pietro Massimo Busetta, che accusa le classi dirigenti meridionali di essere in realtà delle classi dominanti estrattive del tutto incuranti dei bisogni e dei diritti disattesi dei loro cittadini e delle loro comunità di riferimento.

Nel suo saggio, Capurso evidenzia il rigore etico di Salvemini e Modugno  ed il conseguente impegno politico da loro profuso in forma pedagogico-civile a favore del riscatto delle classi popolari dell’Italia meridionale.

Dunque, Salvemini e Capurso, due “Maestri del Sud”, che ancora oggi trovano i loro eredi ideali in quegli esponenti del neomeridionalismo, che, come ad esempio, i già citati Villone e Busetta, ma anche il giornalista Marco Esposito, gli economisti Adriano Giannola e Gianfranco Viesti, e tantissimi altri meridionalisti esponenti di una variegata intellettualità diffusa a livello locale, profondono a favore della definitiva soluzione della questione meridionale per l’unificazione sostanziale del Paese in chiave democratica e progressista e non già della sua balcanizzazione ad opera di opposti ma speculari localismi incentrati sull’esaltazione delle piccole patrie.        

   



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