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25 Aprile, 2024

L’accademico Giuliano Laccetti: “ArticoloUNO prenda posizione contro la secessione dei ricchi”



Il Governo Draghi ha da poco rilanciato la “secessione dei ricchi”, inserendo come allegato alla NADEF un DDL sul regionalismo differenziato, tramite il quale si mira ad istituzionalizzare in modo definitivo la condizione del Sud come “colonia estrattiva interna”. Tra le poche, ma autorevoli voci, che hanno preso posizione contro l’attuazione di questa singolare forma di federalismo estrattivo e discriminatorio si annovera quella di Giuliano Laccetti, docente ordinario della “Federico II” di Napoli, ed esponente di rilievo di ArticoloUNO, ai cui dirigenti lo stesso Laccetti ha indirizzato una lettera aperta, affinché prendano decisamente posizione contro lo “spacca Italia”.   

Lettera aperta ai dirigenti di ArticoloUNO

Come sapete, tra i collegati alla NADEF c’è un DDL sull’autonomia differenziata, a leggere le cronache comparso (un regalo della … Befana?) nella notte tra il 29 ed il 30 settembre: il 29 non c’era, la mattina del 30 … c’era!

E’ un atto di forza e di prepotenza, che liscia il pelo a Lega e a quel PUN (Partito Unico del Nord) che trasversalmente è formato da esponenti di sinistra, centro, destra. Inserire un DDL di tale delicatezza tra i collegati alla “finanziaria” tra l’altro significa precludere anche eventuali future richieste di referendum abrogativo.

I senatori del gruppo Misto: De Bonis, De Falco, Granato, Angrisani, La Mura, Nugnes, presentano un emendamento per stralciare tale DDL sull’autonomia differenziata dall’elenco dei DDL collegati alla manovra di bilancio.

Cosa vogliamo/possiamo fare? Vi ricordo che in nostri documenti, almeno provinciali e regionali campani, ma anche in nazionali, abbiamo sempre detto e scritto che non ci piace, non va bene questo regionalismo differenziato che favorirebbe le regioni più ricche, aumentando il divario tra Sud e Nord: l’esatto opposto di quello che, anche con il piano Next Generation EU, chiede l’Europa.

I senatori a noi vicini (o meno lontani), dalla capogruppo De Petris (lo è ancora?), ad Errani, a Ruotolo, a Laforgia, a Grasso, tutti i senatori meridionali di PD e 5S (penso ad esempio alla beneventana Ricciardi), ma anche di altre forze politiche, possono essere coinvolti in una discussione, in una posizione contro la secessione dei ricchi? Da parte nostra, dal nostro partito, sia pure piccolo, piccolissmo? Si può chiedere a Speranza di farsi portavoce, anche se non lo ha fatto prima, nel governo, di una nostra contrarietà? Si può convincere Bersani e gli altri nostri deputati (chessò, Stumpo, Palazzotto, l’altra siciliana, la messinese Timbro, o anche Paolo Siani del PD, ecc.) a dire qualcosa a smuovere le coscienze, a fare politica meridionalista?

Oppure la realpolitik ci dice che se vogliamo che il governo vada avanti, se vogliamo mantenere un ministro, ci dobbiamo acconciare a subire (se anche!) questo scempio? Resto a disposizione per qualsiasi azione/documento riteniate opportuno intraprendere/diffondere. 

Napoli, lì 06/10/2021

Giuliano Laccetti



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