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25 Aprile, 2024

L’accademico federiciano Giuliano Laccetti: “Il Paese cresce, il Nord cresce, se il Sud cresce!”



Il 21 gennaio 2020 potrebbe rappresentare una data “periodizzante” per la storia della mobilitazione contro il federalismo differenziato, tramite il quale le Regioni ricche del Nord mirano ad istituzionalizzare la condizione delle Regioni povere del  Sud come “colonia estrattiva interna” di risorse economiche, finanziarie ed umane.

Infatti, ieri pomeriggio, da Napoli, la “Capitale morale” della mobilitazione contro “il colpo di Stato dei ricchi”, ha preso il via l’iniziativa itinerante “Un viaggio dal Sud al Nord”, che, promossa dal Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, dall’Osservatorio del Sud, dalla CGIL, dall’ARCI e dall’ANPI, intende promuovere “una vasta azione di mobilitazione popolare” contro il regionalismo differenziato. Ultima tappa annunciata, Milano.

Dunque, dopo la mobilitazione delle élites accademiche, tra cui l’intera “Federico II”, civiche ed intellettuali meridionali e meridionaliste, mobilitazione di “rara efficacia”, come ha dovuta riconoscere la stessa intellighenzia “nordista”, ora si mira alla sua estensione, coinvolgendo direttamente le masse popolari.

È all’interno di questo quadro di riferimento che si colloca la relazione tenuta dall’accademico federiciano Giuliano Laccetti dinanzi alla numerosa platea affluita alla “Domus Ars” in occasione della prima tappa “itinerante” di “Un viaggio dal Sud al Nord”.

Dopo avere ribadito il suo “no al regionalismo differenziato, alto, forte, scontato”, Laccetti ha rimarcato l’importanza sia della perequazione integrale, “come chiede la L. 42/2009”, sia dei Lep, sebbene, questi ultimi, ha precisato lo stesso Laccetti, citando Massimo Villone, “non sono garanzia di uguaglianza, ma un freno alle disuguaglianze”.

Il Paese cresce, il Nord cresce, se il Sud cresce!” Questa la tesi di fondo dell’accademico federiciano, che, insieme a Marco Esposito, Adriano Giannola, Gianfranco Viesti e Massimo Villone, è stato tra i primi ad avere dato vita alla mobilitazione contro il federalismo asimmetrico e discriminatorio, che in dieci anni ha sottratto ai 20 milioni di cittadini del Sud Italia la modica cifra di 600 miliardi di spesa pubblica allargata.

22/01/2020 – Salvatore Lucchese



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