Da marzo 2020, adottata su indicazione del Ministero dell’Istruzione da tutte le scuole italiane per evitare che gli istituti scolastici divenissero pericolosi centri di diffusione del coronavirus, la Didattica a Distanza (DaD) ha evidenziato ancora di più i divari che sussistono tra il Nord e il Sud del Paese.
Infatti, secondo una ricerca Istat del marzo 2020, nel Mezzogiorno il 41% delle famiglie non possiede un computer, a fronte del 30% delle famiglie del Centro-Nord che ne sono privi. Inoltre, sempre al Sud è più elevata la percentuale delle famiglie con un numero di computer insufficiente rispetto al numero dei componenti della famiglia: l’85,9% delle famiglie non ne ha almeno uno per ciascun componente e il 26,6% delle famiglie dispone di un numero di pc e tablet per meno della metà dei suoi componenti.
Pur operando in un contesto caratterizzato da un acuto dualismo digitale, economico, sociale e civile, l’Istituto Tecnico Industriale “Enrico Medi” di San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli, si è imposto all’attenzione dei media come una delle scuole di eccellenza a livello nazionale per il modello di DaD attuato nei mesi dell’emergenza da Covid-19.
Intervistata di recente da SkyTG24, la Dirigente scolastica dell’ITI “Medi”, Annunziata Muto, ha dichiarato: “Nessuno dei miei allievi deve essere lasciato indietro, principalmente quando la didattica coinvolge i ragazzi diversamente abili. La nostra è una scuola che accoglie e che include, ma tutto ciò è stato possibile grazie alla grande professionalità dei docenti e attraverso un forte coinvolgimento delle famiglie”.
“Tutti i ragazzi con la DAD – a concluso la Ds Muto – hanno seguito regolarmente le lezioni e molti sono stati coinvolti in laboratori che hanno fatto accrescere competenze trasversali per il loro futuro progetto di vita. Un grande successo il Laboratorio di Musicoterapia che ha visto insieme docenti, allievi e famiglie in un percorso formativo ed educativo eccellente”.
10/06/2020 – Salvatore Lucchese
