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29 Marzo, 2024

Intercessione tra la macchia ed il candore del quotidiano



Tra noi ed il mondo, spesso il confessionale è il foglio di carta e la biro, una sorta di assoluzione non è sempre garantita, ma  l’intimo dialogo con le parti remote del nostro essere è già sicurezza. (T. Guarhin). 

Immacolata intercessione è l’ultima recente pubblicazione di Carlo Kik Ditto,

come è possibile introdurre il contenuto di un libro se al primo battito d’occhio già il titolo scandalizza e fa storcere il muso di coloro i quali si ritengono millantatori della verità morale? L’humus esistenziale è ancora poco fertile,  usato solamente per nutrire le maschere da indossare durante lo svolgersi della vita diurna, porsi una domanda credo sia nella liceità della questione, ed  combaciabile con la dimensione  del proprio credo:

E’ possibile incontrare Dio attraverso i sensi?

Oliver Clement, teologo ortodosso dice che nella liturgia il corpo diventa linguaggio…  è essenziale che durante la comunione, cioè l’atto di ricevere l’ostia consacrata,  Il fedele deve recarsi a piedi nudi verso l’altare,  quindi già ci troviamo di fronte a un rapporto Carne Spirito,  soprattutto la fede copta pretende che il fedele riceva il corpo di Cristo a piedi nudi. Carlo uomo di Fede Cristiana, senza aver del tutto abrogato il timore del pregiudizio, si sveste dai panni di un quotidiano morale e moralista per vestirsi di un’etica che riguarda la nudità del corpo e dello Spirito. Immacolata intercessione è il quotidiano di due uomini che vivono con semplicità con amore non  sottraendosi ai doveri familiari, riescono pur con il timore della inquisizione  sociale,  a svolgere un lavoro considerato  abominevole.  Eppure una riflessione esclamativa è lecita ovvero:  se ci sono i professionisti di questo settore ci saranno anche i fruitori

Unicorn attore porno religioso praticante e Shebop, drag queen e parrucchiere, sono i personaggi che creano, o per meglio dire,  dettano la storia a Carlo che ne trascrive il contenuto

Tra le righe di Carlo Ci sono echi Joyciani, il flusso di coscienza,  ricordiamo anche Zeno , tecnica voluta soprattutto nel primo romanzo “ La pecora rosa” serve  per squarciare quegli abiti di una misura sfalsata del linguaggio prevalentemente tecnico, questa tipologia narrativa è appunto voluta per capire chi è il pubblico e che cosa si riesce a scorgere da quegli animi  che ancora indossano occhi di cartapesta,  sicuramente Carlo è un autore di nicchia avvicinabile da chi a volte con dolore a trasvalutato le fittizie imposizioni di società che nella traduzione dei fatti rimane entro un reticolato di mediocrità.

Theo Di Giovanni



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