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8 Dicembre, 2024

Incendio di Avellino, prima relazione Arpac sulla qualità dell’aria



Proseguono le indagini ambientali di Arpac a seguito dell’incendio che ieri ha colpito un’azienda che produce componenti per batterie d’auto in località Pianodardine, alla periferia di Avellino.
 
È disponibile sul sito istituzionale dell’Agenzia una prima relazione con i risultati del monitoraggio della qualità dell’aria, effettuato a partire dalle prime ore della crisi con una centralina mobile collocata nei pressi della città ospedaliera di Avellino. 
 
La relazione contiene i dati rilevati a partire dalle 18 di ieri, fino alla mattina di oggi, con  le concentrazioni medie orarie di idrogeno solforato, ossidi di azoto, monossido di carbonio, ozono, toluene registrate dalla strumentazione analitica, al fine di descrivere l’impatto dell’evento sulla qualità dell’aria ad Avellino. Non si registrano per questi inquinanti superamenti dei valori limite normativi. Inoltre le stazioni fisse di monitoraggio, normalmente operanti nel capoluogo irpino, non hanno registrato finora superamenti dei valori limite per le concentrazioni di polveri sottili: la relazione riporta in particolare le medie orarie registrate finora nelle giornate di ieri e oggi.      
 
A partire dalla tarda serata di ieri, inoltre, Arpac ha avviato nei pressi del sito colpito dalle fiamme il campionamento di alti volumi di aria per la ricerca di diossine e furani. Stamattina il primo campione è stato portato al laboratorio specialistico dell’Agenzia, nella sede della UOC Siti contaminati e bonifiche a Pozzuoli, che è stata resa operativa per l’occasione al di fuori del normale orario di attività. I risultati dei campionamenti verranno resi noti non appena disponibili.    
 
In aggiunta, per monitorare l’andamento nel tempo dell’eventuale presenza in atmosfera di diversi inquinanti, tra cui ossidi di azoto, biossido di zolfo e composti organici volatili, a breve si provvederà al posizionamento di almeno quattro postazioni attrezzate con campionatori passivi (radielli) nelle zone limitrofe all’area interessata dall’evento.



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