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24 Aprile, 2024

Il Sud in rivolta: si estende la mobilitazione contro il “golpe dei ricchi”



Sottoposto ad un illegittimo salasso da 193 miliardi della spesa pubblica allargata nel triennio 2014/2016, ad un taglio degli investimenti pubblici di 25 miliardi tra il 2017 ed il 2017, taglio che gli è costato il 5% del Pil in meno, corrispondenti a 300 mila posti di lavoro, tagliato fuori sia dai grandi investimenti privati, vedi la “Via della seta”, sia dai grandi circuiti mediatico-commerciali, vedi il Giro d’Italia, minacciato dal “golpe dei ricchi”, che vorrebbe affossarlo definitivamente con uno scippo di 190 miliardi di spesa pubblica nei prossimi anni, a rischio di essere scippato anche del vincolo dell’80% dei finanziamenti del Fondo di coesione, mese dopo mese, settimana dopo settimana, giorno dopo giorno, il Mezzogiorno diviene sempre più consapevole della sua condizione di dipendenza, subordinazione e marginalità ed inizia a mobilitarsi contro le suddette politiche estrattive, inique e discriminatorie. La protesta del Sud in rivolta si articola su più fronti: amministrativo, sindacale, culturale, civile, popolare.

Per quanto concerne il fronte delle amministrazioni locali, sono sessantacinque i Comuni meridionali che hanno presentato ricorso contro la “perversa” attuazione del federalismo fiscale, che, sulla base della truffa in salsa padana della spesa storica e del dimezzamento del fondo di perequazione, ha assegnato e tuttora assegna loro tanti zero euro, che cancellano e/o dimezzano i diritti dei cittadini meridionali sanciti dal dettato costituzionale. A questi primi sessantacinque Comuni, presto potrebbero aggiungersene almeno altri due, Quarto e Cercola (NA).

Sul fronte sindacale, dopo la revoca dello sciopero della scuola pubblica da parte dei Sindacati confederali, della Gilda e dello SNALS, contro l’autonomia differenziata rimangono in campo lo sciopero generale della Scuola e del Pubblico Impiego, indetto dall’USB per il 10 maggio, e quello specifico contro la regionalizzazione della scuola confermato dall’ANIEF e dai Sindacati di base per il 17 maggio.

Per quanto riguarda il fronte culturale, all’impegno di giornalisti ed accademici, quali, ad esempio, Marco Esposito, Eugenio Mazzarella, Gianfranco Viesti e Massimo Villone, nonché di riviste, l’“Osservatorio Sud” di Pietro Bevilacqua e ROARS di Francesco Sylos Labini, e centri di ricerca, la SVIMEZ di Adriano Giannola, si è aggiunto anche l’edizione nazionale del “Quotidiano del Sud” di Roberto Napoletano, che sta conducendo una serrata campagna d’informazione all’insegna dell’“operazione verità”.

Nelle ultimissime settimane, il fronte della mobilitazione e della rivolta civile fa registrare un’intensificazione di iniziative, che infrange lo stereotipo di un Mezzogiorno distratto, abulico, passivo e fatalista. Dalla Sicilia alla Calabria, passando per la Campania, si assiste ad un pullulare di manifestazioni, che stanno contribuendo all’estensione capillare dell’opposizione contro il “golpe dei ricchi”.

Oltre al neonato Coordinamento napoletano “No Autonomia Differenziata”, che ha promosso e promuove sia iniziative territoriali che di categoria, la prossima si terrà il 10 maggio a Napoli, oltre alle iniziative organizzate da liste civiche locali, come l’assemblea di Quarto del 27 aprile promossa da “Un’altra Città” e “Quarto Bene Comune”, bisogna ricordare, soprattutto, l’impegno informativo ed organizzativo profuso dalla rete “Il Sud Conta”, che in Sicilia ha sostenuto la formazione di Comitati meridionalisti nelle province di Catania, Palermo, Messina e Ragusa, ed in Calabria quella di un Comitato regionale.

Inoltre, dopo avere lanciato una petizione online contro il regionalismo discriminatorio, petizione che ha raccolto circa tremila firme, e dopo avere promosso un’importante ed ampiamente partecipata assemblea pubblica, tenutasi il 9 marzo a Napoli, sempre il “Sud Conta” per la prossima settimana propone diverse  iniziative pubbliche contro i vari aspetti dell’autonomia differenziata, il 7 maggio a Napoli, l’8 a Caserta e il 12 ad Ercolano. A questi due ultimi appuntamenti parteciperà anche il Comitato meridionalista dell’area vesuviana “Gaetano Salvemini”, che il 3 maggio ha già animato a Sant’Anastasia (NA) un’assemblea contro il “Frantuma-Italia”.

Infine, in corrispondenza con lo sciopero generale nazionale proclamato dall’USB per venerdì 10 maggio, bisogna sottolineare che “Il Sud Conta” ha organizzato una manifestazione a Napoli ed un’altra a Palermo, che potrebbero segnare l’inizio della mobilitazione popolare contro il “golpe dei ricchi”. Insomma, un Mezzogiorno sempre più in movimento, un Sud sempre più in rivolta.

05/05/2019 – Salvatore Lucchese



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