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19 Marzo, 2024

Il Governo Conte scippa 74 miliardi di euro al Sud. Insorgono contro, testate giornalistiche, partiti, comitati civici ed accademici



Sulla base di tre parametri ben precisi, la popolazione residente, il tasso di disoccupazione e il reddito medio pro capite, tramite l’istituzione del Recovery Fund, l’Unione Europea assegna 209 miliardi di euro all’Italia, in modo tale da metterla in condizione di recuperare i suoi divari sociali e territoriali, e il Governo Conte bis pensa bene di raggiungere questo obiettivo strategico destinando il 66% delle risorse alle regioni ricche del Centro-Nord e soltanto il 34% a quelle “sottosviluppate” del Sud.

Come dire? La UE dà all’Italia una stampella perché è zoppa della gamba destra e l’Italia la usa per rinforzare la sua gamba sana, quella sinistra. Risultato il corpo dell’intero sistema Paese non regge, cade e va definitivamente in frantumi.

Questi sono gli apparenti paradossi di un Governo che a parole si dice meridionalista, ma che in realtà, tra micro e macro scippi al Sud, tra frenate e fughe in avanti per la definitiva attuazione del federalismo discriminatorio, è l’espressione del Grande Partito Trasversale del Nord, che, composto da tutte le forze politiche sedicenti nazionali, da decenni attua in Italia una chiara politica etno-liberista: sempre di più alla “meritevole” locomotiva Nord e sempre di meno alla “zavorra” Sud, non a caso rappresentato dalla narrazione tossica dominante come il “paradiso abitato da diavoli” che tutto spreca e sperpera.

Il risultato di questa visione strategica che il Governo giallo-rosso a parole critica e nei fatti perpetua è un’Italia sempre più “divisa e diseguale”.

Ora, contro l’ennesimo scippo di risorse perpetrato nei confronti di un Mezzogiorno palesemente utilizzato come colonia estrattiva interna da un sistema Nord onnivoro e cannibalesco, sono insorti giornali di tiratura nazionale, partiti, comitati civici, movimenti e docenti universitari.

Diretto da Roberto Napoletano, Il Quotidiano del Sud – l’Altra Voce dell’Italia accusa il Governo Conte di “alto tradimento”, e il Presidente del Partito del Sud, Natale Cuccurese, sottolinea che “mentre il Governo si appresta a riversare i fondi di Mes e Recovery Fund in gran parte al Nord, i debiti contratti li dovranno pagare in egual misura anche i cittadini del Mezzogiorno che in cambio riceveranno solo le briciole”.

Inoltre, se il Comitato “G. Salvemini”, entrato in rete con Il Sud Conta ed altre organizzazioni meridionaliste, rimarca l’ipocrisia del Governo Conte bis ed annuncia il lancio di una campagna di mobilitazione contro l’ennesimo scippo al Sud, dal canto suo Pino Aprile dichiara che “Per evitare che il colpevole divario Nord-Sud divenga socialmente pericoloso per la reazione dei derubati, il Movimento 24 Agosto per l’Equità territoriale chiede all’Europa di non contribuire all’ennesima ingiustizia; e annuncia una serie di azioni di protesta in Italia e a Bruxelles”.

Infine, l’accademico federiciano Giuliano Laccetti, uno dei maggiori protagonisti della mobilitazione contro la “secessione dei ricchi”, dal suo profilo facebook personale osserva: “Alcuni gruppi e movimenti, apparentemente autolesionisti, stanno già formalmente chiedendo alla UE che all’Italia venga destinata la sola quota dovuta per numero di abitanti, 90 di miliardi circa, invece dei 209 stabiliti. Da noi si dice ‘niente pe mme’, niente pe nisciuno’! Oppure – conclude Laccettiribaltiamo la visuale e cominciamo a colmare i divari, destinando almeno 165 miliardi del Recovery Fund al Mezzogiorno”.

08/12/2020 – Salvatore Lucchese



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