Da molti mesi, il Professore Alessandro Ferretti, ricercatore universitario di Fisica nucleare e sub-nucleare presso la Facoltà di Scienze dell’Università di Torino, analizza e divulga dal suo profilo facebook personale i dati comparativi relativi all’andamento pandemico sia a livello nazionale che internazionale.
Numeri, tabelle e grafici alla mano, la sua formazione scientifica gli consente di confutare le narrazioni rassicuranti rilasciate dal Governo Conte-bis prima e dal Governo Draghi dopo circa l’efficacia delle misure di contenimento adottate soprattutto per salvaguardare la scuola in presenza.
Di recente, Ferretti è intervenuto proprio nel merito del dibattito relativo alla ripresa delle attività didattiche dopo la pausa natalizia, ripresa che, a dire del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, avverrebbe in “sicurezza”, evidenziando, invece, che in Francia la riaperture delle scuole è coincisa con una crescita esponenziali dei casi dei contagi sia tra i docenti che tra gli studenti.
“Arrivano i primi dati della riapertura delle scuole in Francia”, ha scritto Ferretti, per osservare subito dopo che “rispetto alla settimana prima di Natale, le classi in quarantena sono più che triplicate: da 2970 a 9202”.
“Nonostante i dati siano solo su quattro giorni invece che sui soliti sette – ha proseguito lo scienziato torinese – i contagi del personale scolastico sono più che raddoppiati, da 2599 a 5631.
“Davvero – si chiede retoricamente Ferretti – qualcuno crede che la scuola e il sistema sanitario italiano possano reggere ad un simile urto?” Per poi concludere: “Nelle scuole francesi, ogni settimana vengono messi a disposizione mezzo milione di test salivari, e circa la metà vengono effettivamente utilizzati. In Italia, invece, nessuno screening, secondo il membro del CTS Donato Greco ‘è inutile’”.