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18 Aprile, 2024

Il costituzionalista Massimo Villone: “Sì agli emendamenti contro lo scippo delle risorse europee al Sud. È una battaglia civile, politica e culturale”



Piuttosto che indurre le classi dirigenti di questo Paese a rivedere il paradigma della locomotiva e dello sgocciolamento, si investa quasi tutto sul Nord “virtuoso” così da trainare il Sud “vizioso”, paradigma che ha inchiodato l’intero sistema Paese alla stagnazione economica, l’emergenza coronavirus ha dato alle stesse classi dirigenti il pretesto di rafforzarlo ulteriormente anche tramite l’ennesimo scippo dei fondi strutturali europei destinati al Sud.

Infatti, al fine di fronteggiare l’emergenza sanitaria da Covid-19, il Decreto rilancio prevede l’uso flessibile, accordato dall’Europa, delle rimanenti risorse del fondo di sviluppo e coesione del settennio 2014/2020: circa 10 miliardi di euro.

Contro l’ennesimo furto di Stato perpetrato ai danni dei 21 milioni di cittadini del Sud Italia, il costituzionalista Massimo Villone, tra i protagonisti della mobilitazione contro la “secessione dei ricchi”, si è detto disponibile a redigere gli emendamenti agli articoli 241 e 242 del Decreto rilancio che prevedono lo storno dei fondi europei a vantaggio delle regioni settentrionali.

Ieri pomeriggio, intervenendo alla diretta sull’“Italia a due velocità”, promossa dall’ArianoNews, il docente emerito di Diritto costituzionale della Federico II di Napoli, nel rispondere all’invito a redigere degli emendamenti rivoltogli dal conduttore Antonio Bianco, ha dichiarato: “Fermo restando la disponibilità di forze politiche che si facciano carico di portarli avanti, ci possiamo lavorare”. “A prescindere dalla loro approvazione o meno, gli emendamenti – ha aggiunto Villone – servono anche ad aprire spazi di dibattito e discussione. Per cui andrebbe bene anche uno scenario in cui alla mancata approvazione degli emendamenti in questione corrisponda una battaglia politica che conduca all’approvazione di una mozione che riconosca come obiettivo dell’azione di Governo la riduzione del divario Nord/Sud”.

06/06/2020 – Salvatore Lucchese



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